La “Psiche” e gli organi in medicina antroposofica



Come ho riportato nel mio precedente articolo, secondo il pensiero medico di R. Steiner le forze eteriche hanno la possibilità di essere convertite in forze del pensare. Molti aspetti delle attività psico-emotive e soprattutto i disturbi della sfera mentale sono indagati in relazione alla loro origine nel corpo eterico connesso nelle sue varie funzioni agli organi fisici. Così Steiner è portato a introdurre delle relazioni fra organi fisico-eterici e determinati psichismi o stati emotivi, sino alle malattie mentali, di cui sarebbe così possibile risalire all’origine organica.



Si tratta di una intuizione assai importante perché a simili conclusioni giunse già per altra via la Medicina Tradizionale Cinese. Questa inoltre pone ciascun organo principale in relazione – oltre che con un tipo di emozione specifica- anche con un elemento della cosmologia taoista e soprattutto con uno dei cinque shen o “spiriti” che costituiscono la complessione umana e che presiedono ad una particolare facoltà (si tratta in cinese dello Yi, del Po, dello Hun, dello Zhi e dello Shen propriamente detto).

Il sistema di corrispondenze seguito in medicina antroposofica è il seguente:
Fuoco – Io – Cuore – rabbia, senso di colpa, stati maniacali
Aria – Corpo Astrale - Rene – Ansia, angosce, fobie
Acqua – Corpo eterico - Fegato – Depressione
Terra – Corpo fisico – Polmone – Ossessioni, fissazioni.

Si impone in realtà a questo punto una riflessione critica. Steiner ha chiaramente intravisto un principio fondamentale. La nozione che ad ogni organo corrisponda un determinato tipo di attività emotiva e su di esso si rifletta in modo particolare uno dei corpi sottili dell’essere umano (o dei suoi “componenti invisibili”) è una nozione fondamentale in certi sistemi medici tradizionali, in primis la medicina cinese in cui forse questa idea è sviluppata nel modo più articolato. Le conclusioni dello Steiner sono state sviluppate in modo del tutto autonomo però e questo è un dato interessante che conferma il principio fondante di entrambe. Se però lo schema generale è sicuramente valido alcune conclusioni di Steiner sono un po’ più problematiche. Confrontando infatti con il modello cinese (di sicuro più convalidato, mentre quello antroposofico è in stato tutto sommato di ipotesi recente) si notano dei punti a mio avviso poco convincenti.



Ad esempio, il porre l’organo fegato in relazione all’Acqua può essere giustificato solo fino ad un certo punto. In Medicina Cinese l’organo che ha il “governo dei Liquidi” è il Rene e in effetti è questo l’organo cui compete il bilancio idrosalino. Il fegato viene posto da Steiner in relazione anche al corpo eterico e alle forze espansive anaboliche. Tuttavia la funzione biochimica del fegato non è solo rivolta alla biosintesi e all’anabolismo; in realtà i processi di sintesi sono in equilibrio con quelli catabolici spesso sempre nell’epatocita come ad esempio la gliocogenosintesi e glicogenolisi; laddove invece un processo sintetico come la gluconeogenesi può avvenire ubiquitariamente in tutte le cellule somatiche. Vi sono numerosi processi di degradazione che sono anzi prevalentemente a carico del fegato e degli enzimi epatici (quali l’inattivazione di ormoni, xenobiotici, farmaci ecc..). Quindi la relazione anabolismo/corpo eterico /fegato è poco stringente per la verità. Steiner osserva anche il fatto che il fegato abbia una circolazione portale (venosa) e dunque carica di anidride carbonica, e questo rafforza la vicinanza al mondo vegetale (aspetto tipicamente riferibile al corpo eterico); va detto che la Medicina Cinese pone il Fegato in relazione al movimento Legno, e questa può apparire un elemento a favore o comunque una coincidenza significativa.

Strana invero l’assimilazione al corpo eterico, se si pensa che invece in Medicina Cinese il Fegato è la sede dello Hun (spesso tradotto con “anima”) cioè l’ente nell’uomo che elabora le volizioni inconsce e i desideri. Esso è dunque ciò che l’occultismo occidentale chiama “Corpo di Desiderio” o Corpo Astrale. Il paragone è ancora più calzante se si pensa che in MTC lo Hun è detto “ancorato al Sangue” (ed anche per gli occultisti occidentali il Corpo Astrale ha la sua sede elettiva nel Sangue; in MTC inoltre il Fegato “immagazzina il Sangue”). Ulteriore conferma viene dal fatto che lo Hun durante la notte, meno ancorato al sangue, si rende relativamente autonomo e si sposta causando ciò che percepiamo come sogno, fenomeno questo che lo stesso Steiner sapeva ben ricondurre al corpo astrale. Dunque il fegato esprime in realtà il predominio non tanto del corpo eterico ma del corpo astrale.



Questo errore di valutazione si riscontra soprattutto sull’interpretazione dello psichismo del “fegato” che per Steiner sarebbe quello del carattere “flemmatico” o linfatico, e corrisponde alla bonarietà se non addirittura all’inerzia (fino alla depressione). Ciò contrasta ampiamente con la Medicina Cinese che vede nell’emozione corrispondente al Fegato la “rabbia”, e il temperamento irruento e risoluto. Ciò contrasta anche con la costituzione omeopatica “bilio-nervosa” in cui la relazione con il fegato e le “dinamiche epatiche” sono chiaramente caratterizzate nello steso senso che in MTC. Contrasta perfino con il senso comune dell’espressione “rodersi il fegato”, che avviene quando la rabbia del fegato è frustrata o costretta a reprimersi. Il fegato è quasi universalmente simbolo del coraggio e dell’azione, che spesso degenera in sfrontatezza e hybris, quella che in Prometeo viene punita da un’aquila che non senza motivo gli “rode” il fegato, per contrappasso.

Sugli altri organi si appuntano le stesse osservazioni, con delle associazioni ora giustificabili ora meno. Le divergenze vanno anche comprese alla luce del fatto che in MTC si ha un sistema con 5 movimenti (gli organi sono addirittura non cinque ma sei) mentre il modello antroposofico è costruito su quattro elementi; infine va detto le cosmologie degli “elementi” sottesi ai due sistemi medici sono differenti (i cinque taoisti e i quattro “occidentali” hanno una concordanza assai problematica, tuttavia non è possibile che vi sia soverchia ambiguità, ad esempio, se si parla di “acqua”).

Ora, all’organo dei polmoni è associato da Steiner l’elemento Terra e, come stato emotivo, il pensiero fisso ossessivo. In MTC in realtà lo Yi, (il pensiero, il cui degenerare patologico porta idee ossessive) è riferito alla Milza organo che Steiner nelle sue corrispondenze quaternarie non considera. Tuttavia è significativo che l’elemento che caratterizza la Milza sia proprio la Terra. Peraltro nel modello cinese la Terra è la madre del Metallo, che corrisponde al Polmone. Ora, il Metallo rappresenta nella cosmologia e nell’antropologia cinese la “cristallizzazione”. Gli spiriti Po del Polmone, incarnano le esperienze ripetitive, assimilate e cristallizzate. Va dunque rilevata in questo caso una certa assonanza che corrobora la formulazione di Steiner.

Più arduo, per ragioni già esposte, vedere nel Rene l’influenza del Corpo Astrale laddove esso è il Magazzino del Jing per la Medicina Cinese cioè delle forze basali che stanno alla radice dei processi di crescita e sviluppo -semmai rappresentando il Corpo eterico. Ugualmente l’accostamento con l’Aria (giustificato per l’irrorazione arteriosa del glomerulo renale) è poco meno che una forzatura.Tuttavia un dato valido e interessante è che ai Reni in medicina antroposofica viene associata la manifestazione psichica dell’ansia e dei processi ansiosi. Anche qui si trova malgrado tutto, una certa conferma con la MTC, la quale assegna al Rene il sentimento della paura.

Mentre è altamente poco probabile che Steiner possa aver avuto accesso ad una documentazione accurata sulla Medicina Cinese (erano anni di declino, si pensi che essa veniva persino temporaneamente messa al bando nel periodo successivo alla caduta dell’Ultimo Imperatore, 1911; e anche le conoscenze sul taoismo dovevano ancora muovere i primi passi nel mondo accademico occidentale).

Verosimilmente il referente culturale più prossimo ed accessibile per Steiner è stata la tradizione medica aristotelico-scolastica. L’origine di questa dottrina medica risale a Galeno, fu conservata nella medicina araba attraverso Avicenna e quindi fu riaccolta nel sapere scolastico medievale (soprattutto attraverso S. Alberto Magno, De spiritu et respiratione), tanto da essere ripresa da Dante nel Convivio e nella Vita Nova. Secondo la dottrina medica galenico-aristotelica, lo Spirito Naturale (πνεῦμα φυσικόν) ha sede nel Fegato, si diffonde nel corpo attraverso le vene dando nutrimento e fornendo la base per lo Spirito Vitale (πνεῦμα ζωτικόν) che risiede nel cuore e si propaga attraverso la circolazione arteriosa, avendo relazione con la respirazione e con certe funzioni emotive. Per una ulteriore rarefazione e sublimazione si ha poi lo Spirito Animale (πνεῦμα ψυχικόν) con sede nel cervello e responsabile dei processi coscienti, della memoria e della sensorialità.

Paradossalmente questo modello assomiglia però assai di più a quello tripartito dei “Tre Tesori” (Jing, Qi, Shen) della Medicina cinese e della fisiologia taoista e non dà particolari conferme delle relazioni funzionali ipotizzate dallo Steiner.

Nella medicina egizia le corrispondenze organi-elementi erano ancora diverse. Questi sistemi di corrispondenze variano presso tutte le culture e tradizioni mediche. Più che sulla “chiaroveggenza” del fondatore (che molti antroposofi sogliono prendere ad indiscutibile fondamento di verità), essi sono basati sul ragionamento analogico, e lo stesso Steiner io ritengo abbia seguito questo processo, in realtà abbastanza congetturale e artificiale, anche se è esso è perfettamente legittimo. Rimane a R.Steiner il merito comunque di aver intuito l’idea generale di un sistema di corrisponde fra organi e stati psichici, secondo una modalità che tuttavia non era nuova poichè apparteneva già alla Tradizione occidentale, indipendente da quella cinese, anche se ormai pochissimi ne serbavano il ricordo e non aveva più dato modo di sviluppare un pensiero medico. Steiner ha compiuto uno sforzo impari perchè da solo ha cercato di colmare questo vuoto. Resta però da osservare che il modello cinese presenta maggior affidabilità ed è più convincente; esso in effetti è il prodotto di secoli di adattamento evoluzione aggiornamento e controllo clinico. Laddove si verificano divergenze rispetto al sistema medico cinese, invero un po’ più elaborato e raffinato (in MTC si considerano non quattro ma sei organi a cui corrispondono altrettanti “visceri”, ciascuno dei quali spesso ha un suo preciso psichismo), ricorderei che quella di Steiner, essendo frutto di una elaborazione unicamente personale e di recente formulazione, può essere al massimo considerata come una ipotesi di lavoro, non come un modello certo, come invece è il caso della Medicina Tradizionale Cinese.

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