La musica fa parte del Vivente e nell'Umano non esiste cultura antica o moderna che non l'abbia vissuta per il magico intreccio fra musica, emozioni, memoria ed identita' che e' vastissimo.
L’eufonia (*) è una tecnica psicopedagogica che studia i principi dell’educazione all’uso armonico, equilibrato e modulato del suono naturale che, applicati alla vocalità, vengono sonorizzati, verbalizzati e mediati con l’uso del linguaggio con toni appropriati.
L’etimo "eufonia" deriva dal sostantivo greco "eufonia eufonias" che significa suono gradito, armonioso, ovvero bella o buona voce; parola composta dall’avverbio "eu" (bene) e dal sostantivo "fonè fonés" (suono), o anche da "eus-eeos" (buono) + "fonèa" (emettere un suono).
Essa studia i principi generatori del suono, gradevole, armonioso e fisiologico, ma è anche tecnica della moderna Musico terapia, di cui può essere indirizzo specialistico. L’origine della disciplina è antica e profondamente connessa all’uso che l’uomo faceva del suono e del ritmo e delle tecniche di evocazione energetica per pregare, maledire e guarire.
(*) L'eufonia (dal greco "buon suono") è, in linguistica e musica, l'effetto gradevole prodotto da un suono (vocale o strumentale) o da più suoni di parole che si incontrano. È l'opposto della cacofonia e si riferisce a una tipologia di suono (vocale o strumentale) piacevole.
Nel “Trattato di Sushruta”, classico del!a medicina tradizionale dell’India, vi è un capitolo dedicato all’azione terapeutica degli "strumenti medicinali", specie i tamburi.
Per quanto riguarda l’Etnomedicina, si può dire che non vi sia sistema di cura dove il tam-tam o il piffero o altro strumento non vi facciano la loro apparizione”.
I Persiani avevano codificato ritmi sonori somministrati ai pazienti per correggere lo squilibrio energetico di un particolare centro od organo. Nell’antico Egitto era considerata una disciplina olistica psicopedagogica.
Celso e Galeno trattavano l’insonnia con i suoni melodici. Talete e Aristotele ammettevano la musica nelle malattie mentali.
Dai filosofi greci era intesa come educazione propria dell’esistenza umana in sintonia e comunicazione con la natura, con gli dei e con l’energia primordiale percepita in termini di vibrazione sonora. Pitagora aveva creato "emendamenti sonori" che somministrava ai suoi discepoli con l’uso della lira e della voce.
Eufonia è anche sinonimo di "terpnos logos", ovvero di quel tipo di verbalizzazione persuasiva, con voce dolce, armoniosa con il quale il psico pedagogo e il terapeuta dirigono l’intervento durante le sedute.
Omero nel IX secolo a.C. la descriveva come "eposo" (parola che cura) nel "terpnos logos" parlato e cantato;
Platone (nel dialogo tra Socrate e Carmide) racconta come Socrate curasse l’emicrania mediante l’uso di una certa pianta alla quale aggiungeva una formula magica (parola curativa) e di come avesse ricevuto questo trattamento da un medico Tracio della corte del Re Almoxis; e spiegava come il "terpnos logos" agisse sullo spirito vitale (stato psicosomatico) generando la "sofrosiune", lo stato di calma e di concentrazione.
Ad Epidauro nel Peloponneso furono rinvenute tracce di queste pratiche; nel Santuario di Asclepio esistono ancora i resti di un ospedale in cui i malati venivano curati in quarantena con trattamenti medicali integrati; in un locale a volta con fori nelle pareti, i pazienti venivano "trattati" dai sacerdoti medici durante il sonno, con "suggestioni di guarigione".
Nel 1811 P. Linchenthal scrive un "Trattato dell’influenza della musica sul corpo umano".
La musica produrrebbe sia nell’uomo che negli animali, modificazioni apprezzabili su certe funzioni organiche. E’ stato sperimentalmente dimostrato che la musica agisce intensamente sulla funzionalità dello stomaco (peristalsi, secrezione di succhi gastrici, produzione di acido cloridico). Pare inoltre che la stessa rimarginazione delle ferite possa essere affrettata notevolmente con l’ausilio dei suoni.
L’eufonia è dunque una disciplina naturistico olistico.
Può avere applicazioni in ambito pedagogico, sociologico e psicologico, l’obiettivo di questa tecnica è l’ottimizzazione della qualità e della intellegibilità del suono per il miglioramento della comunicazione; applicata alla vocalità può essere utile a migliorare l’impostazione e l’emissione della voce favorendo i processi dell’apprendimento.
Di notevole interesse sono le applicazioni in psicoterapia come strumento di anamnesi e di auto terapia; in Sofrologia come tecnica di persuasione e suggestione per l’intervento sugli stati di alterazione della coscienza; in medicina psicosomatica ha applicazioni utili a risolvere condizionamenti e blocchi psicologici.
Tratto da: http://www.mednat.org/cure_natur/tecniche/musicoterapia.html
Foto web: http://www.blogdellamusica.eu/wp-content/uploads/2016/01/musicoterapia-tomba-dei-leopardi-tarquinia-incursioni-nel-palazzo.jpg