In un lavoro precedente ho evidenziato come fosse riduttivo e semplicistico l’uso quasi “talismanico” di cristalli o rimedi con una certa segnatura quale si vede spesso usata a livello di semplice moda. Ho anche spiegato quale fosse l’impiego appropriato che era seguito dalla scuola paracelsiana di medicina esoterica (nel rinascimento) e di fatto anche prima, durante il Medioevo, dalla medicina tradizionale, legata alle segnature, che ebbe in Hildegarda di Bingen una delle sue più alte espressioni. Tale uso delle segnature può essere detto “omeo-fisiologico” (si usa il “simile” per rinforzare il settore carente o squilibrato); tuttavia vi sono altri autori che in merito all’uso di certi rimedi hanno testimoniato un uso potremmo dire, per analogia, “omeopatico”: l’impiego di alcuni rimedi della stessa segnatura corrispondente al proprio segno di nascita (o magari all’ascendente) che avrebbero la finalità di riequilibrare gli aspetti specifici di una determinata complessione, in particolare riferita alle note del carattere, armonizzandone gli elementi “problematici” e potenziando i dati caratteristici di forza. Si tratta in certo senso di una sorta di “simillimum” astrologico-medico che individuerebbe il rimedio più risonante verso certi individui. Un impiego analogico di questo principio lo troviamo anche nella floriterapia di Bach specie nell’uso del “fiore individuale” o “personale”, che riequilibra le note carenti del carattere, anche se lì la scelta è orientata sul “tema di vita” dell’incarnazione individuale (tale negli scritti del dr. Bach) e non si basa su valutazioni astrologiche. Dobbiamo chiarire che il “termine “omeopatico” è una pura analogia, dato che le attribuzioni di questi rimedi non sono basate su una corrispondenza per patogenesi : essi restano quindi pur sempre omeo-fisiologici.
A tale proposito riportiamo l’insegnamento di uno dei più importanti autori in merito all’uso dei profumi ed aromi, legato a scuole e gruppi operativi della Tradizione esoterica occidentale: Leo Kaiti, un vero “classico” del settore. Il mio contributo è stato di elaborarlo ed adattarlo come aromaterapia sottile, quindi ricalibrandolo in senso psico-evolutivo e di medicina olistica. Poco fa abbiamo usato il termine “omeopatico”; questo perché, se si vanno a studiare le segnature dei rimedi presentati, si può osservare che a volte sono proposte piante con segnature opposte o complementari: es. Lavanda (Mercurio-Luna) per il segno d’Ariete (Marte), ma spesso anche segnature concordanti es. Rosa (Venere) per il Toro. L’uso di certi individui vegetali è quindi giustificato in base alla migliore affinità, in relazione alla strategia terapeutica o evolutiva scelta dall’Autore, e non ad una acritica applicazione delle segnature.
Si tratta di “profumi” quindi di oli essenziali (ma in alcuni casi anche della droga essiccata e usata per fumigazioni o profumazione in sacchetti), in ogni caso la base è quella dell’Aromaterapia. Poiché in realtà l’elemento cardine di questo insegnamento non sono tanto i Segni, quanto i Decani, quale elemento su cui costruire la specificità delle essenze vegetali, è necessario richiamare alcuni cenni della storia dell’astrologia, e in particolare di quella egizia, per caratterizzare queste figure astronomiche meno conosciute.
Contrariamente a quanto si pensa, non è vero che l’astrologia egizia apprese l’importanza dei segni e delle case solo in epoca tarda, e per influsso babilonese nel periodo alessandrino.
In effetti tale assunzione si basa sul fatto che lo zodiaco di Dendera ad esempio risale al I sec. a.C. Tuttavia il Libro delle Porte, che attesta i segni zodiacali, risale all’era ramesside (XVIII dinastia, Nuovo Regno) e il Libro delle Caverne (che indica ciò che corrisponde alle Case) risale almeno a Ramsete IV (XX dinastia, l’ultima del Nuovo Regno). Il merito di aver reso noti al grande pubblico questi testi (al di fuori dell’ambito accademico) e di averne dato una interpretazione astrologica chiara va al dott. Angelo Angelini nel suo ormai raro Manuale di Astrologia Egizia. Le dottrine in questione potrebbero essere anche più antiche poiché brani di questi “Libri” erano già contenuti nei Testi delle Piramidi. Tuttavia è una caratteristica della cosmologia (e teologia) egizia aver dato ampia importanza allo studio dei Decani, che sono poi arrivati alle altre culture astrologiche in epoca successiva, probabilmente ellenistica. La conoscenza di queste figure astronomiche è attestata già nel Libro di Nut (X dinastia). Questi 36 decani erano delle stelle o delle costellazioni che costituivano una sorta di “orologio astronomico”: dato che un nuovo decano sorgeva all’orizzonte ogni 40 minuti essi permettevano di misurare le ore della notte. Inoltre essi servivano a misurare il tempo siderale . Ogni dieci giorni un nuovo decano sorgeva all’orizzonte all’alba, appena un istante prima del sorgere del Sole (levata eliaca) dopo un periodo di tempo (70 giorni) durante il quale non era stato visibile, trovandosi al di sotto dell’orizzonte. Gli antichi commentatori ci confermano che tutti i decani erano invisibili per circa 70 giorni, compresi tra il tramonto eliaco ed il sorgere eliaco; avendo tutti lo stesso periodo di non visibilità, questo sistema garantiva grande regolarità alla misurazione del tempo.
L’anno egiziano iniziava con la levata eliaca di Sirio (Sopedet), la regina dei Decani e prima nella sequenza di essi. Poiché l’anno siderale constava di 36 x 10 giorni, si aggiungevano i cinque giorni epagomeni (o intercalari, a cui la teologia egizia faceva corrispondere la nascita di Osiride, Seth, Horus, Iside e Nephti) in tal modo si colmava la distanza che separava dall’anno solare. Anche così però lo scarto di sei ore faceva sì che ogni quattro anni la data della levata eliaca (così come la piena del Nilo) scivolasse in avanti di un giorno (e di un mese ogni 120 anni), per questo il calendario civile egizio era detto “anno vago”. Gli Egizi non aggiunsero mai giorni (bisestilità) per colmare questo disallineamento, non ne avevano bisogno poiché, come in ogni civiltà tradizionale, il loro tempo non era lineare ma ciclico. Ogni 1460 anni (ciclo sothiaco) la levata eliaca di Sirio tornava a verificarsi nella stessa data, e il calendario vago e quello sothiaco si riallineavano, nella data di quello che per noi è il 25 luglio. E tuttavia a causa delle precessione degli equinozi, nel corso dei millenni il decano di Sirio, nel giorno di tale riallineamento dei calendari, veniva a trovarsi sotto una diversa costellazione: a partire dall’Antico Regno forse con la levata eliaca era associata al Leone (e per quello i doccioni dei templi venivano scolpiti in forma leonina. Ma prima, in epoca predinastica, nel V millennio, la levata eliaca avveniva sotto la Vergine, e forse questo fu il motivo, secondo Schwaller de Lubicz, dell’originaria attribuzione di Sirio ad Iside, “la dispensatrice”. I decani erano quindi l’elemento mobile dello zodiaco e permettevano il calcolo della precessione degli equinozi.
Questo fa capire la grandiosità della visione teologico-astronomica degli Egizi che pensavano e calcolavano il tempo in funzione di un grande anno (ciclo precessionale) di 25.800, tanto da dare, alle loro dinastie, il nome di Mentu (toro) nell’Era del Toro, e nell’era dell’Ariete quello del dio Amon. E tutto questo, dalle ore della notte, ai cicli cosmici delle ere, era calcolato grazie alla regolarità dello scorrere dei Decani. Non stupisce quindi la grande importanza che questi ricevevano nella teologia stellare egizia, quali “effettori del tempo” (aggiungiamo che data la loro funzione nel calcolo delle ere, alcuni come Angelini, hanno visto proprio nel sistema decanale la chiave di comprensione della astrologia mondiale). Se i dodici animali dello zodiaco rappresentano l’aspetto statico della manifestazione – da cui partono gli ordini divini – i Baku, i Decani, erano gli esecutori divini, ed anche i mediatori di questi influssi.
Da un certo momento in poi, ma non si sa in quale epoca, i decani devono aver perso il loro riferimento stellare e ad essi fu attribuita una segnatura planetaria. Poiché purtroppo non siamo in grado di sapere con certezza quali costellazioni o stelle gli egizi indicassero con i nomi dei decani (se non pochissime, Sirio, la stella Canopo, il resto sarà forse un giorno compito dell’archeoastronomia scoprirlo) di fatto per noi non resta di essi che le decadi di giorni della loro reggenza.
Veniamo alle indicazioni delle essenze vegetali seguendo il testo di Leo Kaiti. Eviterò di riportare i nomi dei Decani o delle Intelligenze planetarie secondo le varie tradizioni, egizia antica, caldea ed ebraica (il Testamento di Salomone), o quelle più tarde dell’ermetismo alessandrino, sia per snellire la trattazione, sia per eliminare retaggi magico-teurgici che hanno qui solo un valore storico. Mi limiterò a dire che l’autore segue la nomenclatura di Firmico ( “Assican”, “Senacher”, etc.) per i decani, a cui, come dicevamo, viene assegnata almeno dall’epoca ellenistica una segnatura planetaria secondo la sequenza caldaica ( ♄ – ♃ –
– ☉-
– ☿ – ☾ ).
Le essenze e i profumi indicati sono soprattutto per uso “esterno”, da portare in sacchetti o, in caso, sulla pelle se si tratta di oli compatibili con questo uso, comunque in modo da far risuonare con essi il proprio campo aurico. Tale cosa favorisce l’allineamento con quel tipo di energia della propria segnatura di nascita, armonizzandone gli aspetti, favorendo ad esempio la compensazione dei lati oscuri e carenti del carattere, e l’ottimizzazione delle virtù positive di quel “raggio” decanale. L’azione è di tipo sottile, per risonanza con la frequenza di vibrazione dell’aura. Ariete
Al dinamico, irruento e impulsivo Ariete il Kaiti fa accostare la Lavanda che ne attenua gli slanci senza lederne l’individualità.
I
Decani di Ariete nell’opera Astrolabium magnum
Primo decano (21-30 marzo), Intelligenza di Marte. Carattere fortemente precipitoso e impulsivo. Essenza: Assenzio. Questo aroma dalla segnatura di Marte ma anche di Giove, pone sotto il controllo del re dell’Olimpo il bellicoso Marte. L’olio essenziale o il profumo di assenzio in questo decano modera l’aggressività e dona centratura e dominio di sé.
Secondo decano (31 marzo -9 aprile), Intelligenza solare. Attitudine al comando, grande dignità. Essenza: Basilico. Stimola il rigore di pensiero, sviluppo delle qualità intellettuali e del discernimento, il che gli permette di acquisire capacità ulteriori di controllo delle situazioni. Aumento del “magnetismo” personale del carattere.
Terzo decano (10-19 aprile), Intelligenza planetaria di Venere. Ricerca dei piaceri, del bello, è fortemente sentimentale. Essenza: Pepe. Attenua la tendenza alla gelosia, armonizza il carattere senza far perdere però lo lancio erotico, essendo anche afrodisiaco. Contrasta la tendenza alla pigrizia “venusina”, stimola la capacità di adattarsi al cambiamento. Toro
Al Toro, concreto e amante dei piaceri mondani e materiali, viene fatta corrispondere in generale l’essenza di Rosa, dalla classica segnatura venusina.
Primo Decano (20-29 aprile), Intelligenza mercuriale. Amanti degli studi matematici, dell’architettura e di tutto ciò che esprime ordine, di conseguenza, per senso di equilibrio anche amanti della giustizia. Essenza: Melissa. Essa allevia l’eccessiva malinconia a cui tendono i nati sotto questo decano. Contrasta l’ansia, il panico e le facili tendenze alle somatizzazioni viscerali. Dona anche naturale piacevolezza nei modi, avvicinando alla naturale segnatura venusina del segno.
Secondo Decano (30 aprile -9 maggio), Intelligenza lunare. Grandi aspirazioni, tendenza al successo sul piano materiale. La componente lunare rende tuttavia incostanti ed esposti a debolezze del sistema nervoso. Essenza: Zenzero. Contrasta la nevrastenia, è un tonico nervino.
Terzo Decano (10- 19 maggio), Intelligenza di Saturno. Carattere con tendenze alla cupezza, l’influsso decanale indebolisce il fisico e il morale. Questi soggetti possono facilmente trovarsi intristiti a cause delle avversità e delle ristrettezze materiale. Essenza: Rosa. Protegge dalla depressione e dalla malinconia, addolcisce l’intransigenza malefica saturnina, richiamando la giocondità, la piacevolezza di Venere che governa tutto il segno.
Per tutti coloro che sono sotto l’influsso del segno, a prescindere dalla decade, l’olio essenziale di rosa porta un benefico apporto. Gemelli
Spiccata intelligenza e doti intuitive, viva curiosità intellettuale, eclettismo, ma anche naturale mutevolezza e incostanza. In generale è proposto l’Origano, che rigenera le energia mentali e fisiche di questa instabile complessione, inoltre protegge in caso di eccessiva permeabilità della struttura psichica.
Primo Decano (21-30 maggio), Intelligenza di Giove. Predisposizione alle scienze astratte, scarso spirito pratico. Fortemente idealisti, si dedicano a discipline complesse, ma hanno difficoltà applicative e nel contatto con l’ordinario. Essenza: Vaniglia. Risvegliando il gusto per il piacere e l’ambizione, dona concretezza agli orizzonti di chi è sotto l’influsso di questo decano. Come “nota di base” la vaniglia stabilizza una psiche troppo fugace.
Secondo Decano (31 maggio-10 giugno), Intelligenza marziale. Emotivo e precipitoso, si lascia facilmente trascinare in scontri futili, disperdendo le proprie energie. Può essere un ottimo polemista, avendo buone abilità dialettiche. Essenza: Acacia. Analogicamente alle proprietà astringenti sul piano fisico, tale essenza attenua le caratteristiche “sanguigne” di questa complessione.
Terzo Decano (11-20 giugno), Intelligenza solare. Poco dinamico, è piuttosto pigro e indolente, soprattutto egoista. Tendenza a perdersi nelle frivolezze, dietro interessi futili, difficoltà a centrare i propri obiettivi. Vi sono molti collezionisti fra i nati in questo decano. Essenza: Menta. Stimola la mente in modo profondo, donando freschezza e obiettività di pensiero. Risvegliando dal torpore e dalla pesantezza porta anche maggiore capacità di autocritica e realismo. Cancro
Estrema sensibilità e ricettività, ma anche fortemente emotivo e suggestionabile. Il dominio della Luna comporta anche grande mutevolezza e instabilità, carattere contraddittorio e complesso. Sentimentale, amore per il mistero, romanticismo. L’essenza di Lillà può regolare, meglio di altre, l’evoluzione personale di questi soggetti: attenua le passioni, spegne le euforie psichiche, e d’altro canto sostiene nei periodi di depressione periodica e stabilizza la tendenza ciclotimica dell’umore. Favorisce il sogno veritiero in questi soggetti altrimenti esposti alla veggenza incontrollata.
Primo Decano (21 giugno-1 luglio), Intelligenza di Venere. Personalità piacevole, amabile, assai socievole, in grado di attrarre attenzioni e simpatie e di fare amicizia con grande facilità. Essenza: Sandalo. Ne amplifica la piacevolezza, essendo anche anche afrodisiaca; potenzia questi aspetti positivi del carattere aumentando la consapevolezza delle proprie doti. Aggiunge un elemento di protezione a questa complessione estremamente sensibile e percettiva: sensitività protetta.
Secondo Decano (2-11 luglio), Intelligenza mercuriale. Chiarezza di vedute, ma grande volubilità e vi è una certa predisposizione all’inganno per sostenere lo slancio all’espansione del proprio ego, che in questi soggetti è forte. Peraltro vi sono forti doti comunicative e diplomatiche Essenza: Tiglio. Riduce la tendenza all’inganno e al sotterfugio per proteggere la propria sicurezza. Crea un’attitudine di maggiore fiducia; contrasta anche la propensione alla gelosia morbosa.
Terzo Decano (12-21 luglio), Intelligenza lunare. Mutevolezza estrema nell’umore e nel temperamento. Generosità. Grande teatralità, eccellente predisposizione alla recitazione, all’esteriorizzazione di sentimenti. Forti doti medianiche, assai più sviluppati che in tutti gli altri segni e decani (Luna-Luna). Essenza: Ambra grigia. Attenua soprattutto le asperità del carattere, ed accresce la sicurezza in sé stessi, specie nelle relazioni pubbliche. Rende anche più inclini ad accettare e sviluppare il lato seduttivo del proprio carattere. Leone
Forza, calma, fierezza,tendenza al comando, ambizione, egocentrismo, a volte anche violenza. A questi aspetti è indicata come essenza l’Incenso, la cui segnatura è in accordo con l’aspirazione alla “regalità sacra” di questo dominio del Sole. Il suo potere purificatorio favorisce il processo evolutivo di allontanamento di certe influenze e abitudini che contrastano l’affermazione dell’Io. Al tempo stesso apre la strada ad un’influenza superiore, spirituale, che deve orientare questa volontà: il Sé.
Primo Decano (22 luglio-2 agosto), Intelligenza di Saturno. Animo nobile, generoso ma tendente anche all’irruenza, controllata in parte dalla forte volontà. Altissimo senso dell’onore e della dignità, fino all’estremo. Essenza: Angelica. Profumo tipicamente solare, apre il soggetto alle sue vere aspirazioni, alla generosità, alla parte più nobile del suo carattere.
Secondo Decano (3-12 agosto), Intelligenza di Giove. Forte volontà, ma molto intransigenti, insofferenti alla contraddizione, e poi loquaci. Essenza: Balsamo del Perù. Armonizza il sistema nervoso, e placa la mente assediata da pensieri e turbamenti eccessivi. Rende più aperti alla diplomazia.
Terzo Decano (13-22 agosto), Intelligenza marziale. Contrariamente a ciò che si penserebbe, non sono litigiosi, essendo anzi orientati alla concordia. Tuttavia vi è uno spiccato senso della giustizia, teso quasi all’assolutismo; carattere intransigente, che può arrecare difficoltà alle relazioni. Essenza: Ciclamino. Esalta le note del carattere, orientato all’altruismo, e ne migliora le capacità di mediazione, favorendo quindi lo scambio con gli altri. Vergine
Dall’indole timida e affabile, ma metodica e dotata di spiccata intelligenza analitica e di grande puntiglio, al limite della pedanteria, può essere anche freddo e avaro. Consigliato il Giacinito che ridesta la sensualità in questa complessione molto “cerebrale” e facilmente depressa.
Primo Decano (23 agosto-2 settembre), Intelligenza solare. Delicato, riservato, amante della natura. Essenza: Gardenia. Insegna ad alzare barriere protettive vero le influenze altrui, a non essere troppo remissivi. Accresce la sensualità, armonizzandola con il carattere del segno.
Secondo Decano (3 -12 settembre), Intelligenza venusina. Relativamente meno ordinato degli altri Vergine,ambizioso e piuttosto attaccato alla sensualità, alle speculazioni lucrose e al denaro. Spesso questo può procurare contrasti essendovi anche tendenza alla prodigalità. Essenza: Acacia. Porta un’armonia superiore nelle tendenze speculative di questa complessione, donando anche una migliore e più equilibrata applicazione.
Terzo Decano (13-22 settembre) Intelligenza mercuriale. Questo spirito planetario della sfera di Mercurio era descritto inconcludente, debole. Chi riceve questo influsso, sebbene dotato intellettualmente, manca di prontezza e risulta capace solo quando realmente motivato e se non incontra troppe difficoltà. Facile depressione morale, tendenza alla pigrizia; difficoltà a produrre. Sul piano medico, tendenza alla sterilità. Essenza: Achillea. Accresce l’interesse per l’esistenza, sviluppa la capacità di adattarsi al cambiamento, ad integrarsi con le vicende della vita. Stimola le energie psico-mentali assopite. Azione sia stimolante che armonizzante. Bilancia
Incline al bello, all’espressione artistica, agli alti ideali, rifugge la solitudine; inoltre possiede grandi doti comunicative e diplomatiche, grande fascino sugli altri. Per converso, può trovare difficoltà nell’assumersi responsabilità, prendere posizioni nette, rischiare di perdere il favore altrui. Continua ricerca di approvazione, bisogno di amore. Tende a concepire sentimenti non espressi. Può soffrire per constasti e incomprensioni con le persone care o i familiari. La Verbena ne valorizza il potere empatico, favorendo la comprensione con gli altri e lo scambio.
Primo Decano (23 settembre – 2 ottobre), Intelligenza lunare. Personalità complessa, dotata, leale. Grandi ideali di giustizia, bontà che spinge ad aiutare i più deboli; forte espressione tramite il campo artistico. D’altra parte risulta debole, incostante e influenzabile. Essenza: Iris. Rafforza l’amore per l’armonia dando però maggior equilibrio di carattere. Rende più lucide le facoltà intuitive. Armonizza gli aspetti critici della complessione lunare: soprattutto sul sistema nervoso, depressioni e angosce.
Secondo Decano ( 3-12 ottobre), Intelligenza di Saturno. Grandi doti di calma e distacco che però sfociano nell’indifferenza. Scarsamente comunicativo, ciò che complica i contatti umani, mentre sa brillare professionalmente. Gentile, comprensivo, tenace ed equilibrato: è una complessione positiva data l’esaltazione di Saturno in questo segno, tuttavia rimane la tendenza all’eccessivo distacco e alla cupezza. Essenza: Muschio. Rende maggiormente combattivi; maggiore slancio costruttivo sul piano pratico. Accentua la sensualità, per contro rende meno sensibili alle depressioni psichiche.
Terzo Decano (13-22 ottobre), Intelligenza di Giove. Sensuale, goloso, amante dei piaceri, tipicamente gioviale, allegro, insaziabile. Complessione caratteriale che predispone facilmente al successo, specie in ambito relazionale. L’eccessiva spensieratezza, anche nelle avversità o nei pericoli, tende tuttavia alla vera e propria incoscienza. Essenza: Giacinto. Armonizza gli aspetti della complessione gioviana, orienta le passioni in chiave meno materiale e grossolana. Scorpione
Aggressivo, violento, tormentato interiormente, caustico e fortemente vendicativo;non si confida mai e agisce tramando in modo nascosto. Introspezione nera, grande interesse per l’ignoto e il mistero. L’Erica con la sua essenza ne addolcisce le passioni e lo spirito di vendetta, illumina l’irraggiamento della volontà.
Primo Decano ( 13 ottobre -1 novembre), Intelligenza di Marte. Carattere energico, aggressivo e collerico, temperamento ambivalente ora incline alla durezza, ora alle manifestazioni d’affetto. malgrado la natura sospettosa dello scorpione, sotto questo decano vi può essere ingenuità ed eccessiva fiducia, che spesso da luogo a delusioni, di cui questi soggetti possono soffrire molto. Essenza: Tuberosa. L’azione calmante sul sistema nervoso armonizza l’eccesso marziale di questa complessione, rendendo fra l’altro più “ricettivi” ed accorti. Aumenta la comprensione e la capacità di perdonare. Utile anche per le depressioni e la malinconia.
Secondo Decano (2-12 novembre), Intelligenza solare. Carattere impulsivo, autoritario, estremamente orgoglioso. Animo impulsivo e passionale. La caratteristica dei segni d’acqua si manifesta in questi soggetti quale particolare e acutissima sensibilità che accende in loro avversioni intense e violente antipatie, non sempre giustificate. Essenza: Ginestra. Addolcisce e risana i “terreni aridi”, bilancia il carattere di questo decano e gli stati nervosi che ne derivano.
Terzo Decano (13-22 novembre), Intelligenza venusina. Sensualità molto accesa, violenza degli istinti e forte passionalità. Animo incline alla gelosia estrema, soffre facilmente per tormenti amorosi. Pur essendo vigoroso, può mostrarsi molto debole nelle avversità. Essenza: Cedrina. Attenua l’eccessiva passionalità e soprattutto questo tipo di gelosie. Agisce anche a sviluppare un amore purificato da tutto ciò che è semplice istinto. Sagittario
Generoso, benevolo, altruista e gioviale; è coraggioso, spesso anche impulsivo, e vive di grandi slanci ideali. Senso dell’onore e della gerarchia. La Violetta esalta gli aspetti positivi di questo temperamento gioviale dando sviluppo all’affermazione individuale e favorendo la sua evoluzione in chiave transpersonale. Introduce anche un elemento spirituale nell’interesse di questo segno per i sistemi di pensiero e filosofici.
Primo Decano (22 novembre -1 dicembre), Intelligenza di Mercurio. Carattere aperto, socievole, audace, combattivo. Ama i viaggi, la scoperta, è dinamico e curioso. Il suo entusiasmo può tradursi in facilità all’ira se contrastato. Essenza: Amaranto. Armonizza gli slanci entusiastici di questo carattere, evita il dispendio energetico eccessivo nei soggetti iperattivi.
Secondo Decano (2-11 dicembre), Intelligenza lunare. Sognatore, piuttosto solitario, volubile. Generoso, compassionevole, anche romantico si lancia dietro progetti ciclopici, che spesso sono dei puri sogni ad occhi aperti, ispirati dal tipico romanticismo dell’influsso lunare. In ogni caso mostra grande ostinazione nel perseguire i suoi ideali. Essenza: Fresia. Frena gli slanci eccessivi dovuti al troppo entusiasmo, ispira la prudenza e un atteggiamento più concreto, misurando le circostanze e le proprie forze.
Terzo Decano (12-21 dicembre), Intelligenza di Saturno. Intelligente ed ambizioso è però offuscato dalla severità saturnina che lo rende estremamente rigoroso, intollerante, ostinato. Tendenzialmente rancoroso può essere anche incline alla violenza se contrastato. Essenza: Calicanto. Doma la tetra influenza di questo decano. L’olio essenziale di questo fiore, usato da secoli nella medicina cinese, è stato studiato farmacologicamente ed ha dimostrato effetti antidolorifici. Una sua variante, Chimonanthus salicifolicus, ha azione antidepressiva ed ansiolitica. Capricorno
Introverso, solitario, riservato. Buon organizzatore, serio e rigoroso, sa essere molto duro con se stesso e con gli altri. Generalmente pessimista; molto fedele ma rancoroso. Il Caprifoglio con la sua essenza armonizza le angolosità del temperamento, crea una disposizione d’animo più serena ed ottimista, una maggiore estroversione. Il suo uso favorisce anche l’apertura e la comunione con il Trascendente che spesso è quasi volutamente bloccata nel materialistico Capricorno. Secondo il Kaiti il suo impiego sistematico equilibra energeticamente le debolezze astrologiche del segno, in relazione all’apparato osseo e alle sue patologie.
Primo Decano (22-31 dicembre), Intelligenza di Giove. Ambizioso, affidabile, serio e diplomatico, doti che in genere ne fanno un buon realizzatore. Attaccato alla famiglia e soprattutto alla carriera. Il carattere espansivo gioviano e l’eccessiva liberalità possono portarlo a dissipare le risorse e le fortune che può accumulare con pazienza, come nella natura del segno. Essenza: Narciso. Armonizza queste doppie tendenze, inoltre addolcisce le asperità caratteriali che non mancano al Capricorno. Equilibra “magneticamente” l’influsso fatale di questo decano.
Secondo Decano (1-10 gennaio), Intelligenza marziale. Suscettibile, permaloso, molto ostinato. Dotato di capacità intellettuali spiccate e di grandi doti organizzative, tende spesso ad ostinarsi in vane ricerche o a naufragare in progetti ambiziosi, spesso irrealizzabili. Introverso e freddo in ambito sentimentale, raramente perde questa attitudine lasciandosi trasportare. Essenza: Giacinto Doppio. Sostiene proteggendo dalle debolezze tipiche di questo decano. (Purtroppo devo aggiungere che il “Giacinto Doppio” è una variante del Hyacinthus orientalis, virtualmente estinta nel XVIII secolo, dopo che per un periodo fu in grande voga e costosissima. Al momento non si può stabilire se i rari esemplari delle linee ricostruite oggi siano corrispondenti a quello descritto, né se Leo Kaiti facesse riferimento a quello antico, anche perché l’Autore non ha lasciato indicazioni cronologiche sulla fonte alla quale attingeva).
Terzo Decano (11-20 gennaio), Intelligenza solare. Grande contegno, riservato, vita interiore molto ricca, tuttavia tende ad essere sospettoso, incline allo scoraggiamento. Predisposizione alla malinconia, alla depressione, e alla sofferenza morale. Influenza poco fausta anche per la salute fisica. Essenza: Mentastro Verde. Ispira maggior forza di carattere e dominio, equilibrio e protezione energetica anche per le patologie fisiche; impiegato come sacchetti di erba profumata. Come olio essenziale sulla persona invece, si indica anche qui il Giacinto doppio. Aquario
Intuitivo, ama gli studi profondi, possiede grande immaginazione. Spiccata attività intellettuale, ma poco realistica; incline piuttosto all’arte, oppure alla coltivazione di dottrine filosofiche utopiche. Idealista, innovativo, forte senso di indipendenza per influsso uraniano. Volubile e dal carattere instabile, non sopporta le convenzioni sociali, ma apprezza le amicizie. La Felce ne equilibra psichicamente gli eccessi, dovuti alla mutevolezza di carattere, e le contraddizioni che possono insorgere in un animo così volubile. Stabilità anche nel gestire le contrarietà degli eventi esterni.
Primo Decano (21 -30 gennaio), Intelligenza di Venere. Socievole, amabile, indulgente, ha buone capacità immaginative ed artistiche. Manca però spesso di spirito pratico, e può trovare difficoltà a concretizzare. Non sempre le sue capacità di adattamento sono in grado di farlo innestare negli eventi concreti e può impiegare molto tempo per fare carriera, o aprirsi una strada. Essenza: Serpentaria. Induce maggiore concretezza, dona la grinta necessaria ad estrinsecare le proprie qualità mentali e i progetti.
Secondo Decano (31 gennaio -9 febbraio), Intelligenza di Mercurio. Intelligenza intuitiva, doti comunicative, diplomatico, a volte anche furbo ed opportunista. In altri casi risulta essere eccessivamente ingenuo. Essenza: Mughetto. Esalta le doti comunicative del decano, ma porta una maggiore prudenza e scrupolo. Insegna a relazionarsi sapendo fiutare i pericoli, a comprendere gli altri e le circostanze.
Terzo Decano (10-19 febbraio), Intelligenza lunare. Carattere tendenzialmente debole, inoltre piuttosto incline alla malinconia. Facilmente influenzabile e dall’umore instabile. Notevoli doti medianiche e forte sensibilità. Essenza: Reseda. Contrasta la depressione, stabilizza gli alti e bassi animici, risveglia la coscienza dell’Io. Pesci
Immaginativo, sognante, “ispirato” quasi fino al misticismo. Molto passionale, la sua emotività risulta eccessiva e, spesso, caotica tanto da rischiare di travolgere la stessa personalità. Ha generalmente molto fascino, e ottime inclinazioni artistiche, mentre possono risultare pigri e inconcludenti nella vita ordinaria. Medianità spiccata, attrazione per il mistero, ma anche per la psichdelìa e le droghe. L’essenza di Glicine agisce riportando ordine nella sua emotività e mettendolo al riparo dalle tendenze dissolutrici ed autodistruttive della sua natura. Pur mantenendo le sue doti di sensibilità introduce una maggiore chiarezza di pensiero, rendendo più facile tradurre in produzioni concrete le sue ispirazioni e idee. Fortifica la corrente della volontà, bilanciando l’indolenza del segno.
Primo Decano (20 febbraio -29/1 marzo), Intelligenza di Saturno. Capriccioso, instabile, spesso malinconico, mai soddisfatto. Vanno incontro a penose e lunghe ansietà e si abbattono di fronte anche a piccoli ostacoli. Sebbene molto intelligenti e creativi sono fortemente instabili. Essenza: Gelsomino. Per Leo Kaiti esso esercita una vera opera di alchimia psichica in questi soggetti, che rende il carattere più fermo e la mente più illuminata e serena, donando anche maggiore concretezza, Contrasta gli stati d’ansia e, soprattutto, le ipocondrie di questo decano.
Secondo Decano (1-10 marzo), Intelligenza di Giove. Energico, autorevole, ama i grandi ideali e sogna nobili imprese, e spesso le qualità psichiche intellettive permettono una buona riuscita sociale a questa complessione, specie quando è ben equilibrata. Purtroppo può essere, come tutto il segno, un po’ inconstante nei sentimenti ed essere minacciata da un certa instabilità. Essenza: Peonia. Armonizza le pur buone qualità di questo decano. Se il profumo è applicato sui polsi (suggerisco in caso i punti PC6 e TR5 di MTC) sigilla il campo aurico e crea protezione “magnetica”.
Terzo Decano (11-20 marzo), Intelligenza di Marte. Libertino, attaccato fortemente ai piaceri fisici, alla sensualità e all’eccitazione, nella ricerca di nuove esperienze. Poco incline allo spirito di sacrifico e al lavoro, risulta spesso lavativo, malgrado il dinamismo di Marte. L’influsso essendo “marziale” sarà più forte negli uomini, che hanno una certa tendenza all’adulterio. Essenza: Zagara. Catalizza una sublimazione degli istinti, verso un orizzonte più ideali e spirituali, allentando il richiamo magnetico dei sensi. Agisce anche contrastando il rilassamento e la vagotonia, per effetto indiretto sul sistema nervoso autonomo.
Come si vede si tratta di un impiego che -come dicevamo- ricerca un impatto psichico diretto sul nucleo profondo della personalità. Esso infatti tiene conto unicamente della posizione del sole (Io- coscienza) nel cielo di nascita. Non si tiene conto della posizione degli altri pianeti, elementi importanti ai fini della salute soprattutto fisica.
A fini di informazione riportiamo un sistema di conoscenze applicative che prevede invece proprio quel tipo di approccio, in cui si implica un’azione diretta (analogicamente si potrebbe dire “allopatica”) sul settore debilitato, sia nel tema natale, sia per via di un transito o semplicemente in relazione ad una patologia in atto.
Sintetizziamo un sistema di corrispondenze in cui ai decani corrispondono precisi organi o parti del corpo.
L’applicazione era però di tipo “magico-simpatico” o talismanico e prevedeva che le erbe indicate venissero indossate insieme a pietre, alla cifra del Decano, magari incisa cameo sulla stessa gemma del materiale in questione, e venivano persino indicati gli alimenti non tollerati. Riporto le indicazioni reperibili nel Libro sacro sui Decani di Hermes ad Asclepio, facente parte del Corpus Hermeticum, e derivato probabilmente dal Caldenario tebaico o Sfera Barbarica di Teucro il Babilonese (I sec. d.C.).
ARIETE (Amoun)
I Decano: Testa. Pianta utilizzata: Isophry (non identificata)
II Decano: Tempie, narici. Pianta utilizzata: Ruta selvatica.
III Decano: Orecchie, denti. Pianta utilizzata: Piantaggine.
TORO (Apis)
I Decano: Nuca. Pianta: Cipresso
II Decano: Tonsille, Collo. Pianta: Dittamo
III Decano: Bocca, Gola. Pianta: Buglossa
GEMELLI (Horus)
I Decano: Spalle. Pianta: Orchidea
II Decano: Braccia. Pianta: Cinquefoglie (Tormentilla)
III Decano: Mani. Pianta: Rosmarino
CANCRO (Hermanubis)
I Decano: Fianchi. Pianta: Artemisia
II Decano: Polmoni. Pianta: Peonia
III Decano: Milza. Pianta: Cipresso
LEONE (Momphta)
I Decano: Cuore. Pianta: Asperula
II Decano: Scapole. Pianta: Crisogone
III Decano: Fegato. – mancante
VERGINE (Iside)
I Decano: Addome. Pianta: Stellaria media (Centocchio comune)
II Decano: Intestini. Pianta: Liquirizia
III Decano: Ombelico. – mancante
BILANCIA (Omphta)
I Decano: Glutei. Pianta: Polion (forse il Teucrium polium)
II Decano: Uretra, Vescica. Pianta: Verbena
III Decano: Ano. Pianta: Verbena nana
SCORPIONE (Typhon)
I Decano: Ulcera. (?). Pianta: Mercorella
II Decano: Organo sessuale. Pianta: Girasole
III Decano: Testicoli. Pianta: Liquirizia
SAGITTARIO (Nephtis)
I Decano: Cosce (tumefazioni). Pianta: Salvia.
II Decano: Femore. Pianta: Andraktitalon (non identificata)
III Decano: Cosce (dolori) . Pianta: Centaurea.
CAPRICORNO (Anubis)
I Decano: Ginocchia. Pianta: Speronella
II Decano: Articolazioni. Pianta: Anemone
III Decano: Articolazioni. Pianta: Centaurea
AQUARIO (Canopus)
I Decano: Tibia. Pianta: Spaccapietre
II Decano: Ginocchia. Pianta: Gladiolo
III Decano: Ginocchia. Pianta: Thyrsion (estinta)
PESCI (Ichton)
I Decano: Piedi. Pianta: Verbena
II Decano: – mancante Pianta: Rosmarino
III Decano: -mancante Pianta: Camomilla
Abbiamo riportato tale schema solo a titolo di informazione data la sua importanza storica, dato che è stato da modello per scritti successivi che hanno fatto la storia delle scienze ermetiche come la Picatrix.
Come si vede si tratta di un testo lacunoso, e a volte si fa riferimento a piante non identificate o probabilmente anche estinte. Le correlazioni non sono tutte chiare e vi sono anche accostamenti non molto comprensibili, ad esempio l’attribuzione dei polmoni ad un decano del Cancro e vi sono molte ripetizioni, forse dovute ad interpolazioni ed errori dei copisti. L’uso del resto ha forse poca attinenza con il nostro ambito di studi, irriducibile alla medicina, fosse anche sottile, trattandosi di un impiego piuttosto apotropaico. Al massimo si potrebbe ricondurre ad una “radionica medica” ante litteram, ad una medicina vibrazionale sul campo aurico, ma il suo fondamento comunque riconduce all’alveo della terapeutica magica. Del resto però gli accostamenti non sono del tutto peregrini (in fondo si basano su segnature tradizionali), così osserviamo ad esempio che al III decano del Capricorno corrisponde la centaurea, che effettivamente ha note proprietà cicatrizzanti e possibili impieghi nelle fratture ossee. A suo modo quindi può contenere dei principi da approfondire anche se la materia attualmente in nostro possesso è poco chiara ed esaustiva.
Nota bibliografica.
Rene A. Schwaller de Lubicz, La Teocrazia faraonica, Edizioni mediterranee.
Angelo Angelini, Manuale di Astrologia egizia, Editrice Kemi.
Luca Fortuna, Manuale di Aromaterapia, Xenia.
Massimiliano Kornmüller, Magica Incantementa. manuale teorico-pratico di magia romana. Ed. Mediterranee
Si ringrazia per la gentile concessione:
https://asclepiosalus.wordpress.com/2016/02/04/aromaterapia-sottile-nei-36-decani/