Il simbolismo di Thor

Odino : "Chiunque impugnerà questo martello, se ne sarà degno, possiederà il potere di Thor".

La potenza di Thor -  dal film Thor: Ragnarok

Thor contro Surtur. 

Thor, o in versione latinizzata Thoro[1], (norreno Þórr, islandese Þór, tedesco antico e nederlandese Donar, inglese antico Þūnor, faroese Tórur, svedese, norvegese e daneseTor, frisone Tonger) è una delle principali divinità scandinave, ed è il dio del tuono, del fulmine e della tempesta. La mitologia norrena è ricca di racconti sulle gesta di Thor e sulla sua perenne lotta contro gli Jǫtnar. La lettera runica Þ si pronuncia “Th”. Il nome "Thor" e le sue varianti derivano tutte dal proto-germanico *Thunraz, cioè "fulmine", "tuono" (nelle lingue germaniche odierne: inglese thunder, olandese donder, tedesco Donner). Thor rappresenta teologicamente il dio (e l'uomo) che possiede, oppure è totalmente identificato, con l'"arma" divina, la "virtù", ossia la "vista" del principio cosmico (il Martello di Thor, comparato al Vajra vedico-tibetano). È il protettore dell'umanità.[2]

Dalle cronache ottocentesche del villaggio sudtirolese di Unterinn (italianizzato in “Auna di sotto”), apprendiamo l’uso di incidere una “T” sulle porte di ingresso di tutte le case, come forma di difesa da ogni cosa malvagia (in particolare dalle tempeste) [fonte: Joh. Adolf Heyl, Volkssagen, Bräuche und Meinungen aus Tirol, Verlag der Buchhandlung des Kath.-polit. Pressvereins, Brixen 1897), p. 804]

Il suo significato simbolico, teologico o teorico-sapienziale, è comparabile a quello del Vajra vedico (il "fulmine" o "diamante", arma di Indra), e simboli simili, tra cui la svastica, come testimoniato dal fatto che in Scandinavia e Inghilterra venisse rappresentato anche come croce uncinata.[2][3] Esso rappresenta dunque la struttura fondamentale della realtà nella sua scaturigine dal principio divino originante, un significato che è anche quello dell'Yggdrasill o dell'Irminsul, albero del cosmo.

Immagine: Il Mjolnir in guisa di Albero del Mondo o Axis Mundi (Pilastro Cosmico) da un'iscrizione runica ad Åby, Uppland, Svezia.


Nella mitologia induista il vajra, che rappresenta il fenomeno naturale del fulmine, viene impugnato come arma da Indra, Re degli dei, in modo del tutto simile a Zeus, il Padre degli dei nella mitologia greca. Il vajra rappresenta l'indistruttibilità, e in quanto l'arma più potente, ha la qualità di non poter essere usato in modo inappropriato e ha la proprietà di tornare sempre a chi lo impugna.



Riproduzioni del martello erano molto popolari in Scandinavia e utilizzate nei Blót e in altre cerimonie sacre, ad esempio i matrimoni. Nel 1925, a Gotland, un martello venne posto sul letto degli sposi novelli per portare fertilità alla nuova famiglia. Durante il periodo di conversione al Cristianesimo, fu in competizione con il simbolo della croce e talvolta indossato contemporaneamente ad essa oppure, in certe raffigurazioni, la croce era sovrastata dal martello con i due occhi, diventando in tal modo una sorta di fusione Cristo-Thor (cfr. i monili del Goldschmuck von Hiddensee, risalente al X secolo).

La maggior parte degli etenisti germanici, hanno adottato il simbolo di Mjölnir come simbolo della fede



Il martello di Thor, il cosiddetto Þórshamarr islandese, nella sua versione “a swastika” rappresenta la sua forma del martello in movimento: sintetizza la posizione nei punti cardinali ed il verso di rotazione (da destra verso sinistra). E’ il martello che ruota intorno al fulcro corrispondente all’anello che lo sorregge: il movimento genera energia , e questa può determinare distruzione ( il “frantumatore” Mjöllnir, o vita ( martello o ascia che consacra unioni coniugali e nascite, come leggiamo nell’incisione rupestre di Hvitlycke, in Svezia). Secondo la tradizione islandese questo simbolo magico a forma di croce uncinata, tracciato invocando Odin e Thor, aveva la capacità di scacciare i ladri (J.Árnason, Íslenzkar Þjóðsögur og Æfintýri, Lipsia, 1862-1864, I pp.445-6)

Dio del lampo e del tuono, Thor appare nella mitologia nordica con in mano il potente martello Mjöllnir, che usa per proteggere Asgard, la fortezza celeste degli dèi, dai giganti.

Il significato dell’amuleto è chiaro: “Era il potere protettivo che contava”, dice Peter Pentz, archeologo presso il Museo nazionale danese. “Spesso vediamo il martello di Thor e le croci cristiane apparire insieme, fornendo una doppia protezione”.
https://ilfattostorico.com/2014/07/27/il-significato-del-mjollnir-il-martello-di-thor/

Le gesta di Thor sono narrate principalmente nello Skáldskaparmál, il secondo e più lungo libro dell’Edda in prosa, nel Thrymskvida (tra i più noti testi dell’Edda poetica, è una raccolta di poemi in norreno tratti dal testo medioevale islandese Codex Regius del XIII sec.) e nel Thorsdrapa (scritto da skald – un poeta – Eilifr Gudrunarson nel X sec.). 

Per i suoi attributi Thor è da mettere in relazione non solo con Zeus/Giove (inoltre Thor è associato all’anglosassone Thursday come Giove è associato a Giovedì – Dies Jovis), ma anche con il Taranis celtico, il Teshub urrita ed il Tarhun ittita, per rimanere in ambito indoeuropeo. https://mauroscacchi.wordpress.com/2011/06/30/thor-il-dio-del-tuono-nella-mitologia-nordica/


L'Edda poetica (anche nota come Edda in poesia o Edda maggiore) è una raccolta di poemi in norreno, tratti dal manoscritto medioevale islandese Codex Regius. Insieme alla Edda in prosa di Snorri Sturluson, l'Edda poetica rappresenta la più importante fonte di informazioni a nostra disposizione sulla mitologia norrena e sulle leggende degli eroi germanici. https://it.wikipedia.org/wiki/Edda_poetica

Il soggetto principale del poema è la storia di Thor e del suo martello Mjöllnir e, come è tipico delle storie su Thor, di come i giganti ebbero la peggio. Dietro a tutto c'era Loki, che portò Thor ad un confronto con il gigante Geirrod (Geirrǫðr). Con l'aiuto di alcuni regali magici ottenuti dalla gigante Grid (Gríðr), Thor, accompagnato da Þjálfi, sconfisse Geirrod uccidendo molti altri giganti.

La storia inizia col racconto del giochetto di Loki che incita Thor a muovere guerra ai giganti; Þjálfi si unisce a Thor ma Loki è riluttante al punto di non unirsi. La storia dettaglia poi l'attraversamento dell'oceano da parte di Thor (metaforico) fino a giungere nel Jǫtunheimr, con Þjálfi appeso sulla sua fascia in vita. Essendo una scaldo (drápa) il poema è ricco di lodi del potere di Thor e Þjálfi. https://it.wikipedia.org/wiki/Þórsdrápa

Sif, la moglie di Thor

Sif, nella mitologia norrena, è la dèa del grano, delle messi, del raccolto e anche della terra. Appartenente agli Asi ed è moglie di Thor. È madre di Þrúðr e Mòði, avuti da Thor, e di Ullr, che è un figliastro di Thor.

Era considerata la più bella fra le dee. Snorri la chiama "la sibilla". Era comunque una dea guerriera, talvolta considerata compresa tra le Valchirie (così come la stessa Freyja, incaricata di selezionare gli Einherjar per il Valhalla) e si riteneva che avesse qualche influenza sul destino.


Sif aveva i capelli d'oro, che crescevano come se fossero naturali, creati dai nani chiamati "figli di ĺvaldi". Narra il mito che il dio della menzogna e dell'inganno Loki, sempre pronto a compiere scherzi malvagi agli altri dei, le avesse tagliato i capelli nel sonno e che Thor, infuriato, avesse preteso da Loki, minacciando di ucciderlo, la restituzione a Sif di una chioma bionda più dorata ancora più splendente. Loki ne approfittò per provocare Sif e, indirettamente, Thor nel Lokasenna: i nani, infatti, fecero per Loki questi capelli, così come altri doni preziosi per Odino, Thor e per Freyr (la nave di Freyr Skíðblaðnir, lancia di Odino Gungnir e il martello di Thor Mjöllnir.

Il nome di Sif significa: "Parente" o "Sposa". Il suo nome è usato anche per identificare la Terra nello Skáldskaparmál 87. Sif appare sia nell'Edda in prosa che in quella poetica, e anche nella poesia scaldica, dove l'oro viene spesso definito come "la chioma di Sif". Sif è la figlia di Mandifari e Hreth


Frigg, la madre di Thor 


Frigg, una delle più rilevanti divinità nella mitologia norrena, celeste sposa di Odino, è anche chiamata "signora del cielo" o "signora degli dèi", appellativo degno della compagna del più importante degli Asi, e si dice che sia la più “saggia fra le dèe”. Frigg è la dea del matrimonio e della maternità. Nella mitologia norrena, Frigg appare principalmente come moglie e madre e si dice che abbia il potere della chiaroveggenza, e può vedere cose che sfuggono perfino al marito Odino, pur non rivelandole mai. Condivide con Odino il seggio di Hlinðskjalf, e può, da lì, vedere tutto l'universo. Ha una splendida dimora a Fensalir, una delle regioni di Ásgarðr. I termini per indicare il venerdì nelle lingue germaniche derivano dal nome Frigg, ad esempio l'inglese Friday ed il tedesco Freitag.

Frigg è la protettrice delle spose e delle nascite ed il popolo scandinàvo era solito utilizzare la pianta Caglio zolfino (Galium verum) come un calmante, veniva chiamato Erba di Frigg.

Dea delle coppie

Il venerdì era anticamente il giorno consacrato sia alla dea Frigg sia alla celebrazione dei matrimoni e all'unione feconda della coppia di sposi. Quindi uno dei compiti peculiari della divinità, consisteva nell'assistere le coppie, aiutando le donne sterili e quelle ancora aliene agli atti di amore.[2]
Oltre a ciò, secondo la tradizione, la dea assisteva le partorienti, cercando di limitarne i dolori e le sofferenze.

Thor: The Dark World -- Thor e Frigga discutono di Loki - Contenuto speciale sub ita | HD
https://www.youtube.com/watch?v=oMPDgcO70bI

Il Ragnarok e i Giganti, gli Jǫtunn

In primo piano il valoroso e invincibile Thor,insieme agli altri guerrieri AESIR di ASGARD,in una scena raffigurante la battaglia contro gli Jotunn, i Giganti impazziti e le Lilithiane inferocite rappresentanti delle forze del caos. https://it.wikipedia.org/wiki/Jǫtunn

I giganti rappresentano le forze del Caos primordiale e della natura selvaggia e distruttiva. La loro sconfitta per mano degli dei rappresenta il trionfo della cultura sulla natura, sebbene al costo di una continua vigilanza. Heimdallr monta perpetuamente di guardia sul ponte Bifrǫst che porta da Ásgarðr a Jǫtunheimr e Thor spesso rende visita al mondo dei giganti per ucciderne quanti più gliene è possibile.

In generale ai giganti viene spesso attribuito un aspetto orrendo — artigli, zanne, pelle nera e lineamenti deformi, senza contare proporzioni generalmente orrende. Alcuni di essi posseggono più teste o una forma globalmente non umanoide; per esempio Miðgarðsormr e Fenrir, due dei figli di Loki, erano considerati giganti.

I "figli di Dio" sono quindi individuati come i discendenti di Set, mentre i "figli degli uomini" come i discendenti di Caino. A conforto di questa ipotesi si richiama il fatto che lo scopo del diluvio universale inviato da Dio era quello di spazzare via dalla Terra quei nefilim che si erano resi così orgogliosi e depravati ai tempi di Noè.

Riferimenti Biblici 

Numeri 13,33
vi abbiamo visto i giganti, figli di Anak, della razza dei giganti, di fronte ai quali ci sembrava di essere come locuste e così dovevamo sembrare a loro».

Ezechiele 32,27
Non giaceranno al fianco degli eroi caduti da secoli, che scesero negli inferi con le armi di guerra, con le spade disposte sotto il loro capo e con gli scudi sulle loro ossa, perché tali eroi erano un terrore nella terra dei viventi.

Odino racconta la storia dei giganti di ghiaccio ( Dal Film Thor )

The Ragnarǫk: Thor vs Hell, o Hela Le Regina del regno dei morti 


Sala del Trono di Asgard
Thor vs Hela - Throne Room Fight Scene
Il Regno di Hell https://it.wikipedia.org/wiki/Hel_(regno)

Il regno di Hel è omonimo alla dea: è un luogo gelido al quale si accede attraverso la grande caverna Gnipahellir custodita dal feroce segugio Garmr 
Garmr, saldamente legato a una catena, sorveglia l'entrata di Hel (il regno dei morti)

Garmr il guardiano del regno dei morti https://it.wikipedia.org/wiki/Garmr

Thor vs Hela - Throne Room Fight Scene

Il Ragnarǫk

Malekith il nemico giurato di Thor

Marvel
Thor vs Malekith 
Malekith è il Signore del regno di Svartalfheim e degli Elfi Oscuri, è un nemico giurato di Thor e di Asgard, determinato a conquistare tutti i Nove Mondi. 

Essendo il solo detentore della capacità di invocare la "caccia selvaggia", il personaggio viene spesso soprannominato "Il Signore dei Segugi" o "Il Padrone dei Persecutori" (Master of the Hounds).

Il regno di Svartalfheim 

Thor vs Malekith (Part 1) | Thor The Dark World (2013) Movie Clip:
https://www.youtube.com/watch?v=JbF_LyGbd1k&t=77s

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