Crypteia |
La agoghé (il sistema di educazione dei giovani spartani) prevedeva una pratica che ha generato numerosi dibattiti tra gli storici moderni, discussioni che gravitano attorno alla sua vera natura: la Crypteia (o Krypteia), un’istituzione composta principalmente da giovani spartani, era al limite tra una polizia segreta, un corso speciale d’addestramento particolarmente violento e un rito di passaggio all’età adulta
Gli spartani “purosangue” costituivano la minoranza a Sparta. La maggior parte della popolazione era composta da Iloti, prigionieri di guerra della Laconia e della Messenia che avevano subito una sorte differente dal tradizionale trattamento che gli Spartiati (di discendenza dorica) riservavano agli sconfitti in battaglia: sterminio della popolazione maschile e schiavitù per le donne.
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La minaccia costante degli Iloti
Gli Iloti erano sostanzialmente servi con un certo grado di libertà personale: non avevano diritto di voto, ma non erano schiavi veri e propri; potevano sposarsi, ma la metà dei frutti del loro lavoro doveva essere versato come tributo a Sparta; avevano il diritto di mantenere i propri riti religiosi e possedere piccole proprietà personali; alcuni, dopo anni di sacrifici o dopo aver militato nell’esercito spartano come fanti leggeri, riuscivano addirittura a riscattare la propria libertà.
Il rapporto numerico tra Iloti e Spartiati non è noto con certezza, ma sappiamo da Erodoto che intorno al V secolo a.C., più precisamente nella battaglia di Platea (479 a.C.), ogni oplita Spartiate aveva assegnati sette combattenti Iloti; nei territori sotto il dominio di Sparta, è quasi certo che le proporzioni tra cittadini e servi fosse maggiore.
La relazione tra Iloti e Sparta non fu sempre felice: la rivolta del 464-463 a.C., avvenuta poco dopo un terremoto, fece realizzare agli Spartiati di dover tenere costantemente sotto controllo i loro servi per evitare che si potessero verificare ribellioni potenzialmente disastrose per lo status quo.
La Crypteia, il culmine dell’educazione spartana
Addestramento alla Crypteia |
Iniziò così una tradizione annuale che prevedeva che gli efori (magistrati supremi di Sparta), una volta insediati in autunno, dichiarassero una guerra rituale contro gli Iloti, concedendo il diritto ad ogni spartano di ucciderli senza subire alcuna conseguenza. In questa circostanza entrava in gioco la Crypteia, l’ultimo passo dell’ agoghé spartana e un rito di passaggio necessario per accedere alle più alte cariche politiche.
Affini a "Crypteia: le squadre della morte di Sparta":
La agoghé era un regime obbligatorio d’istruzione e di addestramento che iniziava a 7 anni per ogni cittadino maschio spartano: il bambino veniva separato dalla famiglia, gli veniva insegnato ad essere leale nei confronti dei suoi compagni ma, allo stesso tempo, a rubare o mentire a chiunque non fosse Spartiate in caso di necessità o in situazioni di sopravvivenza.
I ragazzi potevano lavarsi solo poche volte l’anno, avevano a disposizione solo un mantello per coprirsi dai capricci del clima, camminavano a piedi nudi e si nutrivano come e quando potevano. Era loro consentito rubare cibo, ma se fossero stati colti nell’atto di rubare avrebbero ricevuto una punizione severa, non tanto per il furto ma per aver dimostrato di non essere stati sufficientemente scaltri da farla franca.
Al raggiungimento dei 18 anni, i giovani Spartiati che avevano terminato il loro addestramento e che si erano dimostrati particolarmente brillanti nel combattimento o intelligenti nel comando dei loro compagni venivano arruolati nella Crypteia.
La Crypteia e la caccia agli Iloti
Quando gli efori dichiaravano ufficialmente guerra agli Iloti, i kryptes (membri della Crypteia) venivano inviati nelle campagne sotto il dominio di Sparta, armati di coltello e dotati di qualche razione di cibo, con il preciso scopo di uccidere ogni Ilota che incontravano e rubare ogni briciola di cibo necessario alla loro sopravvivenza.
L’ordine impartito ai kryptes era chiaro: uccidere ogni Ilota, specialmente i più forti, i più problematici o quelli coinvolti nell’organizzazione di dissenso o rivolte. Chiunque fosse stato colto nell’atto di uccidere, tuttavia, sarebbe stato punito con la fustigazione, proprio come accadeva quando si veniva sorpresi a rubare nelle fasi precedenti dell’ agoghé.
Era quindi necessario che gli omicidi fossero condotti in segreto, possibilmente dopo aver studiato il bersaglio e averlo seguito per comprendere la sua routine quotidiana. I kryptes uscivano generalmente di notte, dedicando le ore diurne al riposo e allo studio dei loro bersagli.
Polizia segreta, rito di passaggio o parte dell’addestramento?
E’ possibile che attraverso la Crypteia i giovani spartani ottenessero competenze nel combattimento che non avrebbero potuto apprendere combattendo in una falange: eseguire ricognizioni rimanendo invisibili, uccidere senza lasciare traccia o condurre operazioni di intelligence raccogliendo informazioni dettagliate sul nemico.
Secondo alcuni storici, invece, la Crypteia non era altro che un rito di passaggio con lo scopo secondario di cementare la posizione di supremazia degli Spartiati: sfruttando la gioventù spartana per compiere omicidi dai risvolti politico-sociali, si mantenevano gli Iloti al loro posto e si evitava quanto possibile il nascere di ribellioni.
Altri storici, infine, sostengono che la Crypteia fosse una vera e propria polizia segreta, un corpo speciale creata e mantenuta per il preciso scopo di tenere in riga gli Iloti creando un clima di terrore e annientando ogni possibilità di organizzazione dei servi contro l’elite degli Spartiati.
Non esistono molte fonti storiche in grado di determinare con certezza la vera natura della Crypteia. Sappiamo per certo che l’organizzazione era reale grazie a Platone e a Plutarco, ma non abbiamo molti dettagli sull’obiettivo di questa istituzione.
Secondo gli storici Robert J. Bonner e Gertrude Smith, la Crypteia era sotto il controllo diretto degli efori, che tra i loro poteri avevano la gestione delle forze di polizia. Attraverso la dichiarazione di guerra nei confronti degli Iloti, la Crypteia poteva operare come un’unità di polizia militare senza incorrere nel rischio che uno dei suoi membri fosse considerato un semplice assassino.