La cosmologia norrena divideva l’universo in nove regni. Il centro dell’universo era il grande albero del mondo Yggdrasil, e i nove regni si estendevano a partire dall’albero, oppure esistevano su livelli che si propagavano dalle sue radici verso il basso o, meno spesso, dai suoi lati.
Le fonti norrene più antiche (note come poemi eddici o scaldici) danno per scontata la conoscenza della cosmologia e non si dilungano molto nella descrizione dei vari luoghi, non specificando neanche, in alcuni casi, come fossero fatti questi regni, e a causa di questo - e del fatto che la religione norrena non aveva testi sacri - alcuni reami ci risultano più oscuri di altri.
Le credenze religiose norrene erano caratterizzate dal concetto di síður (“usanza” o “abitudine”), profondamente radicato nella vita delle persone. Non si partecipava a celebrazioni all’interno di edifici come le chiese, ma si veneravano gli dei nelle proprie case, in radure nelle foreste, o in luoghi sacri di potere ctonio. Anche se vi sono prove dell’esistenza di templi dedicati agli dei, non abbiamo testimonianze dei riti che vi erano celebrati.
Il mitografo islandese Snorri Sturluson (1179-1241) mise per iscritto le grandi saghe norrene, ma era un cristiano che scriveva per un pubblico di cristiani, ed alterò così le fonti originali. Persino la Saga dei Volsunghi, regolarmente citata dagli studiosi come rappresentazione delle “autentiche” credenze norrene, fu scritta solo attorno al 1250, da un anonimo scrivano cristiano (Crawford, ix). Questi lavori tardivi sicuramente si rifanno a leggende norrene autentiche più antiche, ma sono contaminati dal contesto cristiano in cui furono scritti. Il concetto dell’oltretomba di Hel, ad esempio, è ritenuto dagli studiosi un concetto totalmente cristiano adattato alla cosmologia norrena dopo che la Scandinavia fu convertita alla nuova religione, anche se un regno conosciuto come Niflhel esiste effettivamente nella letteratura precedente.
I nove regni originari dell’universo norreno erano probabilmente questi:
- Asgard - Regno degli Asi
- Alfheim - Regno degli Elfi della luce
- Jotunheim - Regno dei Giganti
- Midgard - Regno degli Umani
- Muspelheim/Muspell - Un gigante del fuoco, o le forze del caos, o il loro regno
- Nidavellir - Regno dei Nani
- Niflheim - Regno del ghiaccio e della nebbia, probabilmente con un regno inferiore chiamato Niflhel
- Svartalfheim - Regno degli Elfi oscuri
- Vanaheim - Regno dei Vani
Dopo la pubblicazione dell’opera di Snorri, i nove regni subirono delle modificazioni, poiché sembra che egli confuse gli elfi oscuri con i nani, ed unì Nidavellir con Svartalfheim in un singolo regno, aggiungendo il concetto di Hel come il regno dell’oltretomba più popoloso, oltre ad apportare altre modifiche. I nove regni secondo Snorri Sturluson e coloro che scrissero dopo di lui sono:
- Asgard - Regno degli Asi, unito a Midgard dal ponte arcobaleno Bifrost
- Alfheim - Regno degli Elfi
- Hel - Regno dei morti per malattia o vecchiaia, e poi della maggior parte della popolazione
- Jotunheim - Regno dei Giganti e dei Giganti di ghiaccio
- Midgard - Regno degli Umani, tra Asgard e Jotunheim
- Muspelheim - Regno del Fuoco, del gigante di fuoco Surtr, e delle forze del caos al suo servizio
- Nidavellir/Svartalfheim - Regno dei Nani al di sotto della terra
- Niflheim - Regno di ghiaccio, neve e nebbia nei pressi di Muspelheim
- Vanaheim - Regno dei Vani
Questi probabilmente non sarebbero stati tutti riconosciuti da uno scandinavo di era precristiana, ma sono la rappresentazione più chiara dei Nove Regni disponibile ai nostri giorni. Lo stesso vale per il racconto della creazione del mondo e degli esseri umani, che potrebbe essere stato molto diverso al tempo in cui la religione norrena era una fede viva e dinamica.
L’albero del mondo e la creazione
Nel tempo prima del tempo, quando nulla esisteva, c’era solo l’albero Yggdrasil e il vuoto. Non ci sono menzioni su chi o cosa creò il grande albero del mondo, ma tutti i nove regni esistevano nei pressi o sulle sue radici. Sembra che fosse cresciuto dal vuoto nebbioso del Ginnungagap, circondato da un lato dal rovente Muspelheim e dall’altro dal ghiacciato Niflheim. A un certo punto, i fuochi di Muspelheim iniziarono a sciogliere il ghiaccio di Niflheim e due entità emersero dal reame della nebbia: il gigante Ymir e la mucca Audhumla.
Audhumla si cibava leccando il ghiaccio, e presto fece emergere Buri, l’antenato degli dei. Buri ebbe un figlio (non viene menzionato come) chiamato Borr, che si unì alla gigantessa Bestla (anche lei appare dal nulla). Bestla diede alla luce i primi fra gli dei: Odino, Vili e Ve. Mentre questo accadeva, Ymir diede origine ai giganti tramite il processo dell’autogamia (auto-fecondazione). Mentre dormiva, un maschio e una femmina nacquero dalla sua ascella sinistra, e un figlio dalle sue gambe; questi furono gli antenati dei giganti.
Odino e i suoi fratelli uccisero Ymir, e i giganti tutti affogarono nel suo sangue zampillante, tranne Bergelmir e sua moglie che fuggirono su una zattera: essi generarono in seguito tutti i giganti che saranno i nemici giurati degli dei. Dopo la morte di Ymir, Odino, Vili e Ve trascinarono il suo corpo nel vuoto del Ginnungagap, dove plasmarono il mondo con le parti del suo corpo, e più tardi, il primo uomo (Ask) e la prima donna (Embla) da due alberi. In questa stessa fase, sembra, furono creati anche i nove regni.
Asgard
Si ritiene che in origine Asgard fosse parte del mondo degli umani, ma Snorri lo posiziona nei cieli, collegato a Midgard grazie a Bifrost, il ponte arcobaleno. Asgard è la dimora degli Asi, gli dei che formano la maggioranza del pantheon norreno: essi combatterono con altri dei noti come Vani, dichiarando poi la pace e scambiandosi degli ostaggi al fine di mantenerla. Dunque, anche se Asgard è principalmente la casa degli Asi, alcuni dei Vani vivono lì, così come ci sono degli Asi in Vanaheim.
Gli dei più conosciuti del pantheon norreno sono Asi, oppure vivono ad Asgard: Odino, Thor, Loki e Baldr. Asgard viene rappresentata come una città divina dalle alte torri, circondata da una grande muraglia. La famosa sala di Odino, il Valhalla, dove probabilmente si trovava il suo trono, è ad Asgard. Tuttavia viene citato un termine, forse nome di un luogo o di un oggetto, Hildskjalf: da qui Odino può spingere lo sguardo sul mondo intero, ed è poco chiaro se questa sia la sua sala reale (separata dal Valhalla) o il suo trono.
Alfheim
Anche Alfheim si trova nei cieli, non lontano da Asgard, ed era la dimora degli elfi chiari e, dopo Snorri, di tutti gli elfi. Era presidiata dal dio della stirpe vanica Freyr, che fu uno tra gli ostaggi inviati da Vanaheim ad Asgard alla fine della guerra. Gli elfi sono creature magiche, luminosi e bellissimi, che ispiravano le arti, la musica e la creatività in generale.
Lo studioso John Lindow (ed altri) ha sottolineato che Alfheimar era il luogo geografico tra le foci dei fiumi Gota e Glom al confine tra Norvegia e Svezia, e che le genti di questa regione erano considerate “più chiare” di quelle di altre zone. Si ritiene quindi che lo Alfheim mitologico sia stato ispirato da questa regione, ma questa scuola di pensiero è stata messa in discussione. Il regno non viene descritto chiaramente nella letteratura norrena ma, considerando la natura degli elfi, è ritenuto un luogo piuttosto piacevole.
Hel
Hel (a volte noto come Helheim) è un regno tetro e oscuro, presieduto da Hel, figlia di Loki e sorella del serpente di Midgard e del lupo Fenrir. Quando la progenie di Loki vide la luce, Odino sapeva che avrebbero causato dei guai, e si impegnò a mandarli in luoghi dove avrebbero fatto meno danni possibili. Pose il serpente di Midgard nei mari che circondano il mondo, fece incatenare Fenriri, e gettò Hel in un oscuro regno sotto le radici di Yggdrasil. Questo reame era allora circondato da mura con un singolo cancello, e poteva essere raggiunto solo viaggiando in discesa su un lungo, lungo sentiero (conosciuto come Helveg - la via o la strada per Hel), attraversando un pericoloso fiume di armi.
Hel stessa è descritta come una gigantessa, tetra e minacciosa, lontanissima quindi dal personaggio di Hela nel film Marvel Thor: Ragnarok (2017) interpretata da Cate Blanchett. Per ragioni sconosciute, il suo regno fu associato alle anime dei defunti che non morivano in battaglia, e, almeno all’inizio, ai morti per malattia o vecchiaia. Col tempo divenne il regno dei morti più popolato, e si riteneva che la maggior parte delle persone che morivano prendessero la via per l'oscuro regno di Hel, dove finivano a vagare in una sorta di crepuscolo, impegnati più o meno nelle stesse attività che avevano condotto da vivi. Determinare chi fosse destinato al regno di Hel e per quale motivo non è facile, poiché si dice che il grande dio-eroe Baldr, fra gli altri, fosse finito a Hel mentre, considerando il suo status, sarebbe dovuto finire nel Valhalla.
Jotunheim
Jotunheim (a volte chiamato Utgard) è il regno dei giganti e dei giganti di ghiaccio, posto vicino ad Asgard e Midgard. Jotunheim/Utgard era considerato oltre la sfera dell’ordine: un luogo primordiale di caos, magia e indomabile terra selvaggia. Loki, il dio ingannatore, venne da Jotunheim ma viveva ad Asgard. Si riteneva Jotunheim un luogo da evitare, ma ci sono molti racconti di dei di Asgard che si mettevano in viaggio per questo luogo con uno scopo.
Era separato da Asgard dal fiume Iving, che non gelava mai ed era difficile da oltrepassare; Odino tuttavia si recò a Jotunheim al pozzo della saggezza di Mimir, e Thor per raggiungere la fortezza del gigante Utgarda-Loki. Al viaggiatore che si recasse a Jotunheim poteva accadere qualsiasi cosa, come mostra bene il racconto di Thor e Utgarda-Loki: nulla di ciò che Thor vive qui è quel che sembra, e alla fine della storia la fortezza e tutti i suoi occupanti scompaiono.
Midgard
Il regno degli uomini fu inizialmente abitato da Ask e Embla, da cui discesero tutti gli altri uomini. Dopo che Odino, Vili e Ve ebbero ucciso il gigante Ymir e creato il mondo, camminarono lungo il mare fino a trovare due alberi, un frassino e un olmo. Crearono il primo uomo dal frassino e la prima donna dall’olmo. Gli dei tuttavia si resero conto che queste creature erano indifese e facile preda dei giganti, e crearono Midgard per proteggerli. Nel Gylfaginning, nell’Edda in prosa, il narratore High descrive Midgard:
E’ (una terra) circolare lungo i bordi, e attorno ad essa c’è il mare profondo. Su queste coste, i figli di Bor [Odino, Vili e Ve] concessero delle terre ai clan di giganti per poterci vivere. Ma nell'entroterra essi costruirono un muro fortificato attorno al mondo per proteggerlo dall’ostilità dei giganti. Come materiale per il muro, essi usarono le ciglia del gigante Ymir e chiamarono questa fortezza Midgard. (17)
Dopo la creazione degli uomini, gli dei crearono Asgard con le sue alte mura di protezione, e si ritiene che in seguito crearono gli animali su Midgard e il ponte arcobaleno.
Muspelheim
Muspelheim è il regno primordiale del fuoco, secondo Snorri, che fu fondamentale per la creazione del mondo. Il gigante di fuoco Surtr vive in questo reame, e da qui emergerà durante il Ragnarok, il crepuscolo degli dei, per distruggere Asgard e tutto il resto. Gli studiosi odierni, tuttavia, sono in disaccordo con l’interpretazione di Snorri e ritengono che Muspell fosse in origine un gigante proveniente da un regno selvaggio, la cui unica funzione originaria nella mitologia norrena era il ruolo che avrebbe assunto durante il Ragnarok.
John Lindow, ad esempio, nota che “nella poesia eddica, Muspell è associato a dei gruppi, le genti di Muspell e i figli di Muspell. Entrambe le espressioni si riferiscono alle orde di esseri malvagi che invaderanno il mondo durante il Ragnarok” (234). Simek concorda, sostenendo che Muspell fosse con ogni probabilità il nome di un gigante, col significato approssimativo di “fine del mondo” (223). Come per tanti concetti originari norreni, tuttavia, l’interpretazione di Snorri cambiò la visione originaria di Muspell o Muspelheim, e durante i secoli più recenti è stato considerato come un luogo di fuoco, non come entità.
Nidavellir/Svartalfheim
Il reame di Nidavellir/Svartalfheim si trovava sotto Midgard, nel profondo della terra, dimora dei nani che qui faticavano lavorando alle loro forge. E’ un luogo scuro, fumoso, illuminato solo dai fuochi delle forge e dalle torce lungo i muri. Dalla descrizione di Snorri nel Gylfaginning, sembra che gli dei avessero decretato questo luogo come dimora dei nani basandosi sulle loro origini:
Poi, gli dei presero posto sui propri troni. Enunciarono i loro giudizi e ricordarono dove i nani avevano preso vita, nelle profondità della terra, come vermi nella carne. I nani emersero per primi, trovando la vita nella carne di Ymir. Erano vermi a quel tempo, ma per decisione degli dei acquistarono discernimento umano e assunsero aspetto simile agli uomini, abitando la terra e le rocce. (22)
I nani erano associati all’artigianato e alla magia. Essi crearono il martello di Thor, Mjolnir, e la lancia di Odino, così come la nave magica di Freyr, che il dio poteva ripiegare e mettersi in tasca. Sono anche gli artefici dell’idromele della poesia, che Odino ruba ai giganti e dona agli dei: essi ispireranno poi i poeti, che dopo averne bevuto comporranno i propri versi.
Niflheim
Niflheim, assieme a Muspelheim, è il più antico dei nove regni, la terra primordiale di ghiaccio, nebbia e neve, da cui ogni vita ebbe inizio. Snorri equipara Niflheim a Niflhel, associando così Niflheim alla sede del regno di Hel. Se Niflhel esisteva nella cosmologia norrena prima dell’avvento della cristianità - come sembra che fosse - non ci sono menzioni di questo nel Niflheim, ed era probabilmente un luogo dei morti equiparabile al Tartaro nella mitologia greca o alle raffigurazioni più tardive di Hel: un posto tetro e cupo, dove sono confinate le anime dei morti. Potrebbe essere stato posto al di sotto di Niflheim.
Niflheim, tuttavia, non ha niente a che vedere con il reame dei morti di per sé. E’ un luogo freddo e nebbioso dove non vive alcun essere, neppure i giganti del ghiaccio. Si dice che Odino abbia relegato Hel nel Niflheim e le abbia dato il potere sui morti e sulle vite di coloro che abitano i Nove Regni, ma si pensa che ella sia passata attraverso Niflheim per arrivare a Niflhel (che significa semplicemente “oscuro regno di Hel”), di cui divenne la sovrana.
Vanaheim
Vanaheim è la dimora dei Vani, l’altra famiglia degli dei norreni, associati alla fertilità e alla magia. Gli Asi entrarono in guerra con i Vani, ma la ragione precisa resta poco chiara. Un’ipotesi è quella che alcune pratiche dei Vani fossero considerate inaccettabili dagli Asi, come l’incesto e la pratica di un tipo di magia che gli Asi ritenevano disonorevole. Qualunque fosse la ragione della guerra, fu conclusa con un trattato di pace in cui vennero scambiati degli ostaggi, e il dio dei Vani Njord assieme ai suoi due figli Freyr e Freyja andarono a vivere ad Asgard.
Non ci sono pervenute descrizioni di Vanaheim, ma si presume fosse un piacevole reame fertile, dove regnava la magia e la luce. Simek scrive, “I Vani sono dei della fertilità, a cui ci si rivolgeva per invocare un buon raccolto, il sole, la pioggia e venti favorevoli, soprattutto da parte della popolazione contadina, e per condizioni meteorologiche favorevoli da parte dei navigatori e dei pescatori” (350). Freyja - una delle divinità norrene più conosciute - presiedeva al suo personale regno dei morti in Asgard, chiamato Folkvangr (“Campo delle Genti”), che era con ogni probabilità, un luogo piacevole come la sua terra d’origine, Vanaheim.
Conclusione
Tutti i nove regni coesistevano, operando assieme, e lo avrebbero fatto fino al giorno del Ragnarok. Indipendenti dai Nove Regni, dimoranti insieme nelle radici di Yggdrasil, erano le Norne - i destini - che tessevano il fato degli esseri umani e degli dei. Come le Tre Moire dell’antica Grecia, o le Sette Hathor o il dio del fato Shay (Shai) nella religione dell’antico Egitto, le decisioni delle Norne erano inappellabili e nessuno poteva vi si poteva opporre. Il mondo e i nove regni sarebbero stati distrutti, e nessuno poteva impedirlo.
Il Ragnarok avrebbe avuto inizio con un duro inverno di ghiaccio e neve, con l’arrivo poi del gigante di fuoco Surtr, che avrebbe consumato il mondo tra le fiamme nello stesso momento in cui il serpente di Midgard si fosse liberato, agitando le acque attorno a Midgard fino a sommergere la terra intera; intanto il grande lupo Fenrir si sarebbe liberato delle sue catene, divorando il sole. Il ponte arcobaleno Bifrost si spezzerà e crollerà, mentre Yggdrasil trema e gli dei si preparano alla battaglia finale per conservare l’ordine del mondo che hanno plasmato dalle forze del caos. Gli dei perderanno, e ne sono consapevoli quando andranno in battaglia, ma alcuni di loro sopravviveranno al conflitto finale: un nuovo mondo e un nuovo ordine dei regni sorgerà dalle ceneri del vecchio.
Questa era la visione della religione norrena: si poteva essere certi della morte e della perdita dei propri cari ma, dopo, c’era qualcos’altro. Questa visione valeva sia per l’anima individuale che per la terra intera e tutto ciò che la componeva. Cosa fosse questo “qualcos’altro” resta un mistero - non ci sono riferimenti su come sarà il nuovo mondo dopo il Ragnarok - ma c’era sempre la speranza di un nuovo inizio e della continuazione della vita in altri regni dopo le perdite e la morte.
Bibliografia
- Crawford, J. The Saga of the Volsungs with The Saga of Ragnar Lothbrok. Hackett Publishing Company, Inc., 2017.
- Ellis Davidson, H.R. Gods and Myths of the Viking Age. Bell Publishing Company, New York, 1982.
- Ellis Davidson, H.R. The Road to Hel. Cambridge University Press, 2013.
- Lindow, J. Norse Mythology: A Guide to the Gods, Heroes, Rituals, and Beliefs. Oxford University Press, 2002.
- Oliver, N. The Vikings: A New History. Pegasus Books, 2014.
- Sawyer, P. The Oxford Illustrated History of the Vikings. Oxford University Press, 2001.
- Simek, R. A Dictionary of Northern Mythology. BOYE6, 2008.
- Somerville, A. A. & McDonald, R. A. The Viking Age: A Reader. University of Toronto Press, Higher Education Division, 2014.
- Sturluson, S. The Prose Edda. Penguin Classics, 2006.
- Wolf, K. Viking Age: Everyday Life During the Extraordinary Era of the Norsemen. Sterling, 2013.
- https://www.worldhistory.org/trans/it/2-1305/i-nove-regni-della-cosmologia-norrena/