MAYA PAKAL VOTAN ,TRASFORMAZIONE DEL SISTEMA SOLARE.Capitolo 4. FDM







CAPITOLO IV


All'interno del ciclo di 5125 anni ci sono 13 cicli minori, conosciuti come “computo dei 13 Baktun”, o “computo breve”. Ogni Baktun è lungo 394 anni, o 144000 giorni. Ogni Baktun corrisponde ad una epoca storica all'interno il Grande Ciclo della Creazione, recando un destino specifico per l'evoluzione di coloro che si sono incarnati in quella specifica epoca. Per esempio, quasi tutte le iscrizioni Maya sono state seminate precisamente durante Baktun 9 (435-830 d.C.). Questa era è conosciuta come il Maya Classico. Dopo questo punto, intorno all'anno 830 d. C., i grandi centri Maya sono stati abbandonati e la loro florida cultura è scomparsa misteriosamente. Ad oggi, nessuno può verificare o provare perché se ne sono andati o dove sono andati.
Il periodo Maya Classico del Baktun 9 aveva un destino specifico, diverso da quello dei Maya di altre epoche. Come il Dott. Josè Argüelles scrive, “Nel 830 d.C., la squadra di ingegneri è ripartita verso lo spazio, verso un'altra dimensione dalla quale vigilano sulle cose. Lentamente i Maya terrestri sono tornati alla loro giungla. Il periodo delle tenebre stava iniziando. Ben presto sono arrivati i conquistatori. Nell'anno 830 d. C. tribù guerriere che presero l'antico nome di Tolteca, che vuol dire Maestro Costruttore, hanno invaso lo Yucatan. La guerra ed il sacrificio umano sono stati introdotti.”

La Terra ed i suoi abitanti in questo momento stanno viaggiando nel ciclo 13 Baktun – il periodo finale tra il 1618 e il 2012 d.C.. Questo ciclo è conosciuto sia come il “trionfo del materialismo” che come “la trasformazione della materia”. I Maya avevano predetto che questo Baktun finale sarebbe stato un tempo di grande oblio durante il quale saremo andati alla deriva, allontanandoci sempre di più dal nostro senso di Unità con la Natura, provando una sorta di amnesia collettiva. Come un virus della memoria, per cui iniziamo a credere nella realtà limitata delle apparenze e diventiamo densi nei confrenti dell'essenza spirituale che alimenta questo mondo, così il senso dell'ego e della dominazione dell'umanità è cresciuto.
Siamo entrati in questo Baktun subito dopo aver stabilito la grande coordinazione di Papa Gregorio XIII del sistema di calendario di 12 mesi (1582), così come il perfezionamento dell'orologio meccanico di 12 ore-60 minuti (1600), che si stavano evolvendo da secoli. Questo non è poca cosa. Stando a Valum Votan, questi 2 strumenti sono ciò che ha manifestato “l'errore nel tempo” dell'umanità, che consiste nel seguire degli strumenti artificiali per misurare il tempo il che ha separato l'uomo dal resto della natura, operando in base alla nostra propria falsa frequenza temporale, in detrimento del mondo naturale.
Il Calendario Gregoriano non è basato sulla logica, la scienza o la natura. Rinnega e nasconde il vero ciclo annuo umano conservato nel corpo della donna. È lo standard mondiale corrente perché imposto con la forza sulle popolazioni conquistate (indigene) che hanno perso la loro terra e la loro libertà religiosa. Il calendario Gregoriano è il prodotto dei suoi predecessori – il calendario di Giulio Cesare e il calendario dell'Impero Romano anteriore.
L'orologio è stata il primo macchinario esistente - e nel tempo sarebbe diventato il cuore di tutte le tecnologie dei macchinari a venire.
La presenza dell'orologio ha dato origine alla nozione che il tempo risiede al di fuori dei nostri corpi – che può essere misurato con una macchina, e che possiamo sederci a vederlo “volare” sui tic-tac come se fosse qualcosa di lineare, che può essere contenuto, ed è separato dal fluido processo organico della vita. Basarsi sull'orologio per il nostro senso del tempo e delle tempistiche è stato rilevato come il più grande ostacolo per la fioritura delle piene capacità telepatiche negli umani.
Subito dopo è arrivato il sistema della Griglia rettilinea delle Coordinate Cartesiane (1637), il che ha portato a stabilire la piattaforma di base per tutta la scienza e la matematica moderne. Grazie a Renè Descartes (l'uomo conosciuto per la sua famigerata frase “penso, quindi esisto”) il tetto della percezione ha validato solo la realtà delle 3 dimensioni dello spazio fisico. Le coordinate X, Y, e Z hanno reso la quarta dimensione obsoleta nella nostra visione del mondo.
In quel momento, il tempo è stato ridotto dalla sua essenza qualitativa a quella di una quantità. La mente che ha adottato la griglia lineare ha anche adottato la percezione limitata del tempo come una terza progressione dimensionale lineare di pura durata.

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