DALLA PAGINA CREATION -LA SCIENZA COME DIO COMANDA
𝗜𝗟 𝗖𝗘𝗡𝗧𝗥𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗠𝗢𝗡𝗗𝗢
Il famoso geofisico Alfred Wegener nel 1910 rimase colpito, guardando una mappa della Terra, dal fatto che le coste dell’America del sud sembravano combaciare in maniera impressionante con quelle dell’Africa Occidentale, elaborando nel 1912 la sua famosa teoria sulla deriva lenta dei continenti. Secondo Wegener questi in origine dovevano aver fatto parte di un unico complesso continentale, quello che oggi chiamiamo Pangea.
Lo studioso Fernand Crombette, che credeva con assoluta fede nell'infallibilità della Bibbia, rimase sorpreso dal Salmo 74:12 che accennava al fatto che "Dio aveva operato la salvezza al centro della Terra." Tale salvezza per i cristiani è stata notoriamente conquistata su una Croce a Gerusalemme per cui Crombette ricordandosi della teoria di Wegener sulla deriva dei continenti decise di approfondirne gli studi.
Partendo dal presupposto che il Diluvio universale non potè che aggiungere acqua a quella preesistente, decise di fare i propri rilievi a 2000 metri sotto il livello medio attuale degli oceani. Scoprì che a questo livello le coste degli attuali continenti opposti combaciavano.
Scoprì inoltre sui fondali marini la scia che questi avevano lasciato nel corso della deriva. Affinché tale impronta lavica potesse formarsi, ciò non poteva essere attribuito che ad una solidificazione rapidissima della lava dovuta ad un cataclisma planetario di immani proporzioni, che egli concluse essersi verificato nel giro di pochi mesi nel corso del Diluvio universale che la Bibbia data a poco più di 4000 anni fa.
Fernand Crombette scoprì che effettivamente questi continenti si ricongiungevano in un continente unico, la Pangea, un’isola colossale circondata da un unico oceano, (Genesi 1:9) un'isola con la forma di un fiore appena sbocciato, una sorta di rosa ad otto petali.
La scoperta fu che la posizione della moderna Gerusalemme, in quel continente riunificato, assumeva esattamente il centro della Terra, come accennava il salmo biblico correttamente tradotto ed interpretato dai primi Padri della Chiesa.
Dio fin da prima della creazione della Terra sapeva che il sacrificio espiatorio di Suo Figlio fattosi uomo si sarebbe concluso su di una croce di quella futura città.
La posizione geografica Cristocentrica di Gerusalemme, figurativamente parlando, riflette la centralità di Gesù Cristo nel progetto di redenzione e restaurazione non solo della Terra ma dell’intera Creazione. Quello era il luogo dove in futuro gli uomini avrebbero edificato la città destinata ad ospitare sul Golgota l’altare sul quale il Figlio di Dio si sarebbe immolato per ottenere la salvezza degli altri "figli", riscattandoli a prezzo della propria vita davanti al Padre.